Guardate la classifica e guardate i distacchi: 66 centesimi al secondo, +1.01 al terzo. E il secondo e terzo sono due del calibro di Matthias Mayer e Beat Feuz. La tappa di Beaver Creek è nel segno di Aleksander Aamodt Kilde: una discesa quasi perfetta, ha pagato qualcosina a metà gara, perdendo due decimi dall’austriaco, poi è letteralmente volato, linea giusta alla massima velocità. Per capirci, da un +0.02 al +0.66 a Matthias Mayer che nel leader corner sapeva di aver comunque sciato bene, magari non benissimo, ma comunque davanti a Beat Feuz che, pur centrando un palo alla massima velocità, era arrivato in fondo con 35 centesimi di distacco. Invece tra i due litiganti è arrivato il norvegese che gode sul gradino più alto del podio, guardando anche la generale con Marco Odermatt solo quindicesimo.
Sorridente, occhiali da sole, ha guardato con la massima attenzione solo la discesa del pettorale 28. Quello di Matteo Marsaglia. Lassù in alto era velocissimo, con soli 11 centesimi di distacco. Ha pagato un po’ nel finale, il podio era davvero alla portata, ma alla fine va bene così. Quarto, migliore prestazione per Matte in discesa che con Beaver Creek ha un feeling particolare visto che, lo ricordiamo, aveva vinto il superG nel 2012.
«Erano tre giorni che sciavo bene e oggi volevo fare la differenza nel tratto più difficile e tecnico. L’importante per me era andare bene in quel tratto e poi mantenere nel tratto finale, cosa che sono riuscito a fare. Sto gestendo il mio fisico molto bene, con i fisioterapisti, con il lavoro a secco, e quando sto bene le curve le so ancora fare. Essere ad un passo da un podio di super campioni mi fa sentire ancora meglio, ed essere davanti a Paris, che tutti sappiamo quanto vale, mi rende orgoglioso del mio risultato. È una pista che mi piace e spero di sciare così anche domenica: io farò la mia parte, poi vedremo cosa faranno gli altri».
E subito dietro Dominik Paris: Domme è stato solido, determinato, con qualche sbavatura, ma è tornato sul pezzo. Due azzurri nella top 5, mica male.
«In discesa va meglio e oggi, complessivamente, la giornata è andata meglio rispetto ai due giorni passati. Ora però voglio migliorare ancora».
Un quinto posto con solo un centesimo sullo statunitense Ryan Cochran-Siegle e cinque sullo svizzero Hintermann. Poi tanta Austria, Hemetsberger, Kriechmayr, Danklmaier e il norvegese Sejersted a completare la top ten. Quattordicesimo Christof Innerhofer, ma ancora una volta guardate i distacchi: con sette centesimi in meno sarebbe stato nei primi dieci. Insomma anche Inner in discesa c’è. Appena fuori dai trenta Mattia Casse, Emanuele Buzzi e Guglielmo Bosca, quarantunesimo Nicolò Molteni.