Lei e Giorgia Collomb attualmente sono le uniche atlete azzurre impegnate sia in slalom sia in gigante nel circuito maggiore.
Dalla trasferta Nord Americana di Mont Tremblant Lara Della Mea, tarvisiana, classe ’99, ha decisamente svoltato, centrando una dopo l’altra le sue tre prime top 10 in Coppa del Mondo, due in gigante (sempre nona, in Canada), una in slalom, a Courchevel, dove è arrivato anche il miglior risultato in assoluto, un 8° posto.
Alla vigilia del doppio appuntamento di Semmering (27 e 28, gigante e slalom), che per lei sarà molto importante anche in ottica pettorali da bassare (il sogno è il primo gruppo per i Giochi, magari pure prima), si racconta così a Race Ski Magazine.
Lara, come è riuscita a fare uno step in più?
«E’ stato sicuramente bello, mi son sentita finalmente leggera perché ho avuto spesso problemi con le seconde manche, arrivavo giù e perdevo tanto. Farne tre fatte bene, in due specialità, per m è stato come una liberazione. Finalmente ho mostrato quel che so fare, dimostrando anche a me stessa che se dai il massimo, poi i risultati arrivano».

Quale il prossimo passo, ora?
«Riuscire ad avere costanza nel fare le cose è fondamentale. Uno conto è una gara o una manche fatta bene, ma farne di più è importante e non così scontato nello sci, perché le situazioni cambiano a ogni gara. Spero di continuare così. Ora ovviamente devo azzeccare di più le prime manche. A Courchevel non ho fatto bene, per esempio, anche se non era facile, si era già segnata la neve, ma ho preso anche troppi spazi e pochi rischi. Sì devo mettere assieme tutte le cose. Come pettorale non è cambiato ancora granché, sono sempre lì tra il n. 20 e 24. Entrare tra le 15 sì cambierebbe, sicuramente».
Risultati frutto anche di un’estate finalmente senza intoppi?
«Sicuramente. Mi sono allenata benissimo, sono rimasta molto contenta della preparazione perché ho lavorato tanto e con qualità tutta l’estate. Anche i problemi alla Tiroide li sto gestendo quindi sì, al momento mi sento veramente bene».

Ci sono stati dei cambiamenti importanti in squadra, no?
«Per fare bene devo combaciare tante di quelle cose nel nostro sport… Di sicuro sto lavorando al meglio anche dal punto di vista dei materiali e con gli allenatori. Ora abbiamo Daniele Simoncelli (in precedenza con Marta Bassino, NdR), che ci segue anche quando facciamo gigante e soprattutto ci conosce. Fino alla scorsa stagione c’erano due comparti stagni, uno per lo slalom e uno per il gigante. Con allenatori tutti validissimi anche tra le porte larghe, ovviamente. Ma ora avere Simoncelli che ci segue anche quando ci alleniamo in gigante, con continuità, sapendo bene quali sono le nostre caratteristiche, secondo me fa tanto. E’ una persona di riferimento importante. Quindi, avanti così».
Gigante o slalom?
«Forse mi piace di più allenarmi in gigante, ma in realtà lo slalom lo amo. L’unica cosa ecco è che non mi piace fare troppi giorni di fila tra i rapid gates. Alternare slalom e gigante per me è perfetto, anche per una questione mentale. Vale lo stesso per Giorgia Collomb. Sta passando un momento difficile, ma è ancora giovanissima, avrà tempo per crescere al meglio. Non ho dubbi».

Il ritorno in Coppa in gigante due anni fa è stata una svolta per lei. O no?
«Il gigante ho sempre voluto farlo, in realtà, ma dopo l’infortunio ho fatto tanta fatica anche in slalom. La stagione del rientro è stata proprio quella olimpica, 2021-2022. L’atmosfera dei Giochi l’ho già vissuta, ma non sono arrivata in buona forma, anzi, era medio-bassa direi. Facevo fatica in tutto, non ero convinta, non stavo passando un bel momento a livello tecnico. Milano-Cortina? Ci sono tante gare ancora. La speranza è di crescere con la forma, fare bene e poi… vedremo. Ovvio che ai Giochi ci pensi, è un sogno, non ammetterlo sarebbe come dire una bugia. Ma per tutti vale lo stesso discorso: bisogna stare focalizzati e sciare bene nelle gare precedenti».
Ora Semmering
«Mi piace come pista, la conosco, l’ho già fatta sia in gigante sia in slalom. E’ subito da spingere, a maggior ragione nella prima parte, non ci sono pendenza importanti. E’ tutta sul medio-facile, anche in slalom.





