Inutile girarci intorno. La convocazione in Coppa del Mondo a Semmering (Austria) di Anna Trocker e di Giada D’Antonio hanno fatto un clamore pazzesco. Ed in particolare quella della seconda, dal momento che stiamo parlando di una classe 2009 ossia al primo anno di categoria. Giada, napoletana dal sangue colombiano ed ecuadoriano per la mamma, ha lasciato tutti a bocca aperta con le vittorie pronti via in due slalom Fis nel Bernese, le recenti prestazioni sempre sfavillanti nelle Fis in Italia e la positiva trasferta in Colorado per la Nor-Am Cup. La partenopea sarà quella che finalmente farà risorgere lo slalom femminile italiano dopo parecchi anni bui? Questa è la domanda dei più. Sbagliata aggiungiamo noi. Almeno posta adesso, oggi.

Lo spiega bene il direttore tecnico dello sci femminile Gianluca Rulfi il concetto: «Non bisogna subito mettere pressioni inutili, prima cosa. La ragazza ha un grande talento, quello che ha mostrato in queste settimane all’esordio assoluto nella categoria Giovani è estremamente positivo. Il caso D’Antonio è eccezionale, perché la ragazza ha davvero parecchio talento, capacità». Chissà cosa pensa il mondo juniores, il mondo degli sci club, la base. Pensa che la strada per l’alto livello nel campo femminile sia segnata al primo anno di categoria visto l’esempio tre anni fa di Lara Coluri ed oggi della ragazza campana? Altra cosa sbagliata. Ognuno ha il suo percorso da intraprendere, il viaggio non è uguale per tutti. Come dice Rulfi, parliamo di un caso eccezionale. «Per tanto che acceleri il processo di maturazione, c’è una cosa che deve esserci a priori e si chiama talento».
Vero, il talento non puoi comprarlo con un’estate in Argentina o in Nuova Zelanda da Allievi, con dieci paia di sci, consulenti, allenatori, preparatori e chi più ne ha più ne metta. «E comunque vedremo come si comporterà, niente è scontato. Potevamo aspettare ancora un anno e farla crescere nei circuiti minori prima di portarla in Coppa del Mondo? Si anche, ma è anche vero che Giada non toglie nulla a nessuno, non leva il posto insomma a nessuna altra atleta. E’ chiaro che se la squadra era composta ad atlete che con regolarità si affacciano davanti, c’era poco se non niente spazio».

La D’Antonio insomma, come anche Trocker, si inserisce in una assenza di risultati fino ad oggi. Ben venga, a queste condizioni e in questa situazione la convocazione. «Sarà e saranno esperienze, D’Antonio inizierà a prendere le misure. Poi valuteremo». Tanti, forse tutti, vorrebbero la sfera magica per capire che risultato farà a Semmering, Chissà. E in quella sfera magica capire se avrà gambe, testa e mentalità per addirittura essere convocata per le Olimpiadi. Fantasci? No, si, forse. Aspettiamo.




