Norvegia, quell’asticella da tenere sempre alta. Masdal: «Bene, ma abbiamo già la testa al 2026»

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Un altro bel risultato di gruppo della Norvegia in Alta Badia, in particolare fra le porte strette dello slalom. Sulla Gran Risa è tornato a trionfare il vicecampione del mondo in carica Atle Lie McGrath, alla vittoria numero 4 e podi 18. Il leader della Coppa del Mondo di slalom dopo quattro appuntamenti è Timon Haugan, oggi quarto appena fuori dal podio. E nono è arrivato Oscar Sandvik. Ola Masdal è l’allenatore del gruppo Coppa del Mondo norvegese (nello staff c’è anche il nostro Simone Del Dio e gli atleti sono McGrath, Haugan, Sandvik, Solberg, Braekken e Steen Olsen adesso infortunato). Ola afferma in merito alla rassegna ladina, sostenedolo con una mentalità vincente, ma non fuori dalle righe, con un piglio di chi viaggia sempre nei quartieri alti della classifica e lavora per continuarci a stare. Un taglio tutto norvegese si potrebbe dire.

Eccolo insomma: «Siamo decisamente contenti del risultato complessivo della due giorni in Alta Badia, specialmente di Atle. Ha passato un periodo difficile in cui ha fatto alcuni did not finish, ma adesso è un’ottima cosa che sia tornato sul podio, addirittura a vincere. Anche Timon è da applausi con il quarto posto (ieri quarto in gigante McGrath) che ha confermato la leadership della standing della massima serie dello slalom. E’ molto affidabile, stabile, regolare. E anche il giovane Oscar con un’altra top ten si porta nei migliori trenta nella startlist, quindi siamo molto soddisfatti del risultato. A conti fatto è stato un buon fine settimana in Alta Badia, le condizioni erano ottime, le gare sono state equilibrate. Adesso siamo subito carichi per tornare in pista il prossimo anno per continuare questa striscia positiva». Incuriosisce quando parla di McGrath: tre podi (anche gigante Soelden e slalom Gurgl) ma il team era comunque, se non in apprensione o in ansia, attento ai primi campanelli di allarme per altrettante uscite. Come se la normalità fosse tenere sempre alta l’asticella, come se un passo falso fosse non motivo di crisi attenzione, ma ragione di analisi interna per cercare celermente di tornare a primeggiare. Questa è la mentalità di chi è abituato a salirci sul podio molto spesso d’altronde…

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