Il norvegese Atle Lie McGrath fa paura. Lo scandinavo del 2000 sbanca la Gran Risa nell’appuntamento fra le porte strette. Ottima Gran Risa come sempre, dura e che tiene anche nella run finale. Se c’è segno, è rotondo e così tutto regolare sulle nevi ladine. Livello pazzesco, stratosferico, che andare questi giovanotti dello slaolom. Fluido, leggero, sciolto, nonostante attacchi alla morte. Non gratta Atle, come non lo fanno il francese Clement Noel e lo svizzero Loic Meillard che si fermano a 30 e 39 centesimi. Quarta ancora Norvegia con Timon Haugan e con Lucas Pinheiro Braathen 5°, che anche se difende i colori brasiliani, norvegese lo è sciisticamente eccome. E nono piazzano anche Oscar Sandwik. 6° il francese Paco Rassat e 7° lo svizzero Tanguy Nef che precede il finlandese Eduard Hallberg.

Alex Vinatzer chiude 10°. Non riesce il recupero dal 7° posto ma i distacchi sono talmente bassi che non è una gara negativa per il ’99 gardenese. Certo, era un pò impacciato fra le maglie del tracciato, ha tribolato a fare velocità. Un pò alla vecchia scuola come direbbe il ticinese Mauro Pini il suo nuovo coach. Recupera dalla 26a piazza fino alla 14a Tommaso Sala.
Dopo il 7° di Val d’Isere ecco un’altra sessione convincente. Non si erano qualificati per la seconda manche Tobias Kastlunger, Matteo Canins e Simon Maurberger. Deragliato dopo poche porte Tommaso Saccardi: peccato il ragazzo c’è, ma in Coppa del Mondo fa davvero troppi errori.





