Follia. Non ci sono altre parole. Giornata bestiale in Val Gardena: Giovanni Franzoni coglie il primo podio in carriera in Coppa del Mondo piazzandosi terzo. Pauroso Gio: si è tuffato dal cancelletto per sedicesimo e ha sciato, se non alla perfezione, poco ci è mancato. Efficace sulle parti tecniche, quindi scorrevole ed in accelerazione nei tratti dove era necessario essere fluidi e leggeri. Un podio che adesso lo consacra per davvero: del 2001 di Manerba del Garda (ieri ottavo), abbiamo sempre sostenuto che fosse il punto di forza (con Alex Vinatzer) dell’Italia del futuro. Un’Italia che oggi è già presente. Straordinario davvero, questo talento esempio di professionalità e cattiveria agonistica.

E poi, udite udite, il quarantunenne Christof Innerhofer ha chiuso al sesto posto il superG sulle nevi ladine gardenesi, dopo l’undicesimo di ieri. Non ha mai mollato Inner ed ha avuto ragione. In tanti lo hanno criticato perchè tardivo nel salutare l’agonismo, ma il pusterese di agonismo ci vive e così, non ha mai fatti una piega, lavorando sodo per cercare una qualifica ai Giochi di Milano Cortina che è quesito punto probabilmente arriverà. Un squadra ecczeionale quella di Lorenzo Galli e Max Carca: ha preso le misure negli States confermando comunque un passo avanti rispetto all’anno scorso e nella due giorni gardenese sono arrivati due podi (ieri con Paris) e risultati di squadra a raffica davanti.

E a proposito di follia, a primeggiare con il ceco Jan Zabystran che parte con il 29, e fa meglio di 22 centesimi del fuoriclasse svizzero Marco Odermatt che si stava godendo l’ennesimo trionfo a Ruacia di Santa Cristina. Senza parole. Sceso dopo Franzoni, il francese Nils Allegte per sette centesimi ha chiuso quarto. Poi quinta piazza per un altro giovanotto transalpino, Mathieu Bailet.

Dicevamo sesto il grandioso Inner, quindi settimo il primo austriaco Daniel Hemetsberger. Dopo la deludente libera, niente poidio anche in superG: solo nono Vincent Kriechmayr che ha chiuso davanti a Rapahel Haaser. Ottavo lo svizzero Stefan Rogentin. Mattia Casse termina discreto undicesimo e Dominik Paris attardato al venticiqnuesimo posto. Peccato per Marco Abbruzzese che per un decimo sfiora la top trenta. Indietro Guglielmo Bosca, dolorante ad un ginocchio, e Benjamin Alliod. Deragliano Florian Schieder e Max Perathoner che aveva preso il posto dell’infortunato Niccolò Molteni. Domani la libera tradizionale del 58° Saslong Classic per ottenere un altro storico risutato. Forza ragazzi…





