Lo Skieur d’Or, il premio per il miglior sciatore della passata stagione che viene assegnato dall’Associazione Internazionale dei Giornalisti di Sci, è andato a Federica Brignone. La 35 valdostana, ora infortunata, è stata nominata dalla maggioranza dei membri ed è stata premiata ieri a Sölden, al termine del Fis Talk che l’ha vista protagonista insieme a Lara Gut-Behrami e a Zrinka Ljutic.
«Lo sci è uno sport meraviglioso, anche perché cambia ogni giorno: le condizioni, la neve, le sensazioni ti obbligano ad adattarti sempre. E questo lo rende unico – racconta – Non si può vincere sempre, ma si può cercare di migliorare. È questo che mi motiva ogni giorno».
Dal mese di aprile, da quel gigante degli Italiani Assoluti, una nuova sfida. Un grave infortunio che porta con sé diverse incertezze sulla data del rientro. «Ora mi sto riprendendo, sto lavorando bene e sento che le cose stanno andando nella giusta direzione – aggiunge – Non so ancora esattamente quando tornerò a gareggiare, ma lo farò solo quando sarò pronta al cento per cento».
C’è però ancora bisogno di tempo, lo ammette lei stessa, senza inseguire nulla di una carriera che le ha già regalato immense soddisfazioni. «Il mio corpo ha bisogno di tempo, ma sto facendo tutto il possibile per essere pronta – aggiunge – Non ho più bisogno di dimostrare nulla: nella mia carriera ho già raggiunto tanto. Adesso voglio solo fare ciò che amo, con serenità, e vivere ogni momento nel modo giusto».
I sogni restano sempre intatti, anche se ha trascorso mesi difficili, senza sosta, senza mezza pausa. Dalla gloria in Coppa del Mondo allo shock per l’infortunio. «Voglio continuare a sciare con passione, ma anche trasmettere ai più giovani il valore dell’impegno e della gioia di fare sport».

Gut-Behrami: «Mi arrabbio quando le giovani si accontentano»
E sui giovani è intervenuta anche Lara Gut-Behrami, che ha strappato un lungo applauso durante il talk. La sciatrice elvetica, che ha dichiarato di iniziare la sua ultima stagione, si sofferma anche sui social.
«All’inizio della mia carriera erano tutti più sinceri, ora invece abbiamo i social e quindi è ancora più importante piacere a tutti – dice – Ricordo che Anja Pärson e Tina Maze mostravano le loro vere emozioni: era normale essere arrabbiati perché lavoriamo per vincere le gare, non per arrivare decimi».
E aggiunge: «Mi arrabbio ancora di più quando vedo le giovani sciatrici che non si qualificano per la seconda manche e sembra che vada bene così. Non va bene. Non sto dicendo che voglio metterle sotto pressione o dire che sono state scarse, ma non è giusto che per loro non faccia differenza se si qualificano o se arrivano decime. Bisogna essere contente, certo, ma anche consapevoli di quello che si sta facendo».
E ribadisce: «Questa è la Coppa del Mondo, noi lavoriamo ogni giorno per vincere. Non voglio alzarmi domani e dire che arrivare venticinquesima va bene. Può succedere, lo accetto, ma non dirò mai che è fantastico».
Parole di campionesse, veterane che hanno ancora voglia di vincere. E che ogni giorno scendono in pista con grande determinazione.




