Una stagione finita prima che in pratica iniziasse. Tommaso Sala si è infortunato a novembre dello scorso anno durante una sessione di allenamento in Val Senales in vista del secondo slalom di Coppa del Mondo, quello di Gurgl.
Rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro: sei mesi di stop.
Lo abbiamo incontrato con le stampelle un mese dopo alla consegna delle borse di studio del Gruppo Rossignol Italia, poi, ormai senza, a febbraio, nel parterre della tappa femminile di Coppa del Mondo a Sestriere.
Come procede il recupero?
«Direi una progressione nella norma. Ho avuto un po’ di gonfiore all’inizio, ma è una reazione del mio corpo, visto che mi era successa la stessa situazione nell’infortunio alla caviglia».
Quando sarà la prima volta con gli sci?
«A inizio giugno nel primo raduno con la squadra: sarà ovviamente una sciata fisioterapica, non certo da performance».
Occasione anche per un primo approccio in pista con il nuovo staff?
«Esattamente e anche per ritrovare la squadra. Mauro Pini non lo conoscevo personalmente, ci siamo sentiti per telefono e le prime impressioni sono ottime. Abbiamo già pianificato tutto il percorso di ripresa sugli sci».
Che prevede anche l’Argentina?
«L’anno scorso avevo deciso di non partire: scelta discussa e magari anche discutibile, ma l’ho ritenuta la migliore per me. D’altronde molti slalomisti puri spesso decidono di continuare l’allenamento in ghiacciaio e nell’indoor. Adesso, però, ho bisogno di fare chilometri e di ritrovare condizioni invernali per riprendere il feeling prima possibile: dunque si parte per la trasferta sudamericana».
Niente onde, allora?
«Direi di sì: quest’estate le tavole da surf e windsurf staranno in garage… Mi dedicherò quasi esclusivamente allo sci».
Con un obiettivo olimpico, immaginiamo.
«Ci penso, ma la sto vivendo serenamente, pur con la massima determinazione per poterci arrivare: non capiterà mai più di avere i Giochi Olimpici sotto casa. Per farcela servirà la condizioni migliore che passa dai risultati in Coppa del Mondo e allora voglio ripartire con il piede giusto già dalle prime gare».
