Se la Svizzera maschile ride, con il record nazionale di podi in una singola stagione, il Wunderteam (nome coniato per il calcio, anni ’30), cioè lo squadrone austriaco di sci alpino, piange. O soffre. Ha ancora quattro gare a disposizione per evitare un’onta che sarebbe clamorosa: un’intera annata agonistica senza successi con gli uomini, da ottobre a fine marzo. E’ già accaduto, una volta sola, stagione 1986-1987, con 12 podi nel circuito maggiore, senza vittorie (e due medaglie iridate a Crans Montana, griffate Günther Mader, argento in slalom e bronzo in combinata).
In questa stagione, 2024-2025, i podi austriaci sono stati nove finora, ottenuti con sei atleti diversi, ma il successo rimane tabù. Certo, ai Mondiali casalinghi di Saalbach-Hinterglemm l’Austria non ha potuto lamentarsi, con gli ori di Haaser (gigante maschile), Venier (superG femminile) e altre cinque medaglie. Ma in Coppa del Mondo la storia è stata ben diversa. Le ragazze, invece, hanno centrato quattro successi, 3 con Hütter e uno in slalom con Truppe. Ma anche loro devono infrangere due tabù non da poco: l’ultima vittoria in gigante è datata 7-03-2016, con Eva-Maria Brem, oggi ritirata. Fanno poco più di 9 anni. Il precedente digiuno più lungo si verificò tra il 17-03-1978 (trionfo di Moser-Pröll ad Arosa) e il 3-12-1989, urrah di Anita Wachter a Vail, in Colorado. Quasi 12 anni.
L’altro dato negativo riguarda il podio (almeno il podio) nella classifica generale femminile: l’ultimo è datato 2015, con Anna Fenninger che vinse il trofeo. Da allora nessuna sciatrice austriaca ha saputo chiudere tra le prime tre della Overall e nessuna ci riuscirà nemmeno quest’anno, dopo 10 edizioni consecutive. Non era mai accaduto prima.