Ancora una volta Sofia Goggia e Federica Brignone sono salite assieme sul podio di Coppa del Mondo, rispettivamente al secondo e terzo posto del primo superG di La Thuile, vinto da Emma Aicher. È successo per l’undicesima volta, fatto senza precedenti per l’Italia nel circuito maggiore.
Sofia quest’anno non è fortunata con i centesimi, ma sta facendo una stagione molto solida e potrà superare per la seconda volta in carriera quota 1000 punti in una singola annata agonistica. La bergamasca finora vanta due vittorie, 7 podi, 13 piazzamenti in top 10 e anche tre quarti posti. L’andamento in gigante può far sognare in grande per la prossima stagione. Al termine della gara, Goggia ha detto di aver «disputato una grandissima gara. Sapevamo dalla ricognizione che avremmo trovato una pista misto-mare. E così è stato. Gli organizzatori sono stati bravissimi a permetterci di gareggiare. Alle volte bisogna essere grati di arrivare in fondo».

Federica Brignone ha raggiunto invece quota 82 podi in Coppa del Mondo, nona di sempre dietro Wenzel, Pärson, Gut-Behrami, Schneider, Götschl, Moser-Pröll, Vonn e Shiffrin e ha anche eguagliato un record, quello dei 13 podi stagionali, primato italiano femminile stabilito proprio da lei nel 2023-2024 e da Sofia Goggia nel 2016-2017. «Sono arrabbiata perché oggi non sono riuscita a rimanere concentrata sulla mia sciata. Ho fatto errori che ho pagato duramente. Probabilmente sono andata troppo al di là, ho voluto troppo» ha detto la tigre valdostana.
Dopo i Mondiali, Brignone ha guadagnato punti a Gut-Behrami in ognuna delle sette gare che entrambe hanno disputato. In questa finestra, la valdostana ha messo insieme 555 punti contro i 293 della ticinese. Il vantaggio è salito da 70 a 332 punti. La ticinese non è rimasta soddisfatta: «È chiaro che tutti spingono perché la gara si svolga. Con questo tempo, è difficile cancellare una gara. Ma qui siamo oltre il limite. Ci sono giorni in cui si vuole solo raggiungere il traguardo. Oggi è uno di quei giorni. Fa molto caldo, ha nevicato nei giorni scorsi e il percorso è tutt’altro che buono».