St. Moritz con Vonn in più. Italia pronta a rinnovare una tradizione vincente

Quanti temi per il ritorno della Coppa del Mondo di sci alpino femminile in Europa e in Engadina, nel caso specifico. Cioè in Svizzera. Una tradizione ormai consolidata, soprattutto dalla fine degli anni ’90, mentre in precedenza sono stati i maschi a gareggiarvi di più. Senza dimenticare, ovviamente, i Campionati del Mondo del 1934, del 1974 (storici per l’Italia), del 2003, del 2017 e, da regolamento, anche quelli del 1948 (in realtà Giochi Olimpici, ma fino al 1980 le Olimpiadi nello sci alpino hanno avuto anche la valenza di rassegna iridata). 

Il ritorno della regina Lindsey Vonn nel circuito maggiore dopo quasi sei anni, la sfida apertissima per la Coppa del Mondo generale data l’assenza di Mikaela Shiffrin (e Petra Vlhova, che comunque può fungere da ago della bilancia quando sta bene), la grande tradizione italiana femminile nella località svizzera. Tutto questo e molto altro nel menù del weekend con due superG in programma, il primo oggi alle 10.30 con diretta su RaiSport ed Eurosport/Discoery+. 

St. Moritz, tanto per dirne una, è il terzo luogo per numero di vittorie (8) dell’Italia femminile in Coppa del Mondo, dopo Cortina d’Ampezzo (13) e Lake Louise (12), ma è l’unico posto in cui le sciatrici italiane hanno ottenuto una doppietta (intesa come primo e secondo posto) per ben quattro volte (1999, 2001, 2019, 2021). Sofia Goggia ci ha vinto 3 volte in Engadina (una per un centesimo davanti a Brignone, in superG; un’altra dopo essersi rotta la mano il giorno prima, in discesa), una Brignone, una Elena Curtoni. Chiaramente è anche la località dove nel 2008, a febbraio, una 16enne Lara Gut, lanciata verso la conquista della Coppa Europa, trovò il primo podio in Coppa del Mondo all’esordio in discesa (non assoluto) nel circuito maggiore; Lara che poi nel dicembre dello stesso 2008, sempre a St. Moritz, avrebbe conquistato il primo dei suoi 45 successi in Coppa del Mondo, in superG, davanti a Fabienne Suter e Nadia Fanchini. Corsi e ricorsi storici, ma è giusto ricordare che nessuna atleta al mondo in questo sport (uomini compresi) vanta un differenziale più alto tra primo podio in Coppa del Mondo (2 febbraio 2008, appunto) e ultimo per ora ((15 dicembre 2024, Beaver Creek) come Lara Gut. E in totale sono 92! Certo potrebbe provare Lindsey Vonn a infrangere questo record, seppur con un ritiro in mezzo. 

Le previsioni danno cielo coperto con qualche raggio di sole qua e là che potrebbe spuntare, sabato. Sono più problematiche per domenica. Annullata ieri la sciata in pista a causa dei 20 cm di neve fresca caduti. Il tracciato era stata lavorato al meglio dopo le gare di discesa in Coppa Europa di una settimana fa, con il manto aperto, bagnato e poi compattato. Tuttavia, a causa della suddetta nevicata, si è dovuto intervenire ancora in pista. Ieri tanta umidità, ma nella notte è tornato il freddo. Marco Viale, piemontese, ex azzurro, tecnico delle francesi, ha inserito un disegno abbastanza regolare, con qualche curva particolare sul dosso: si arriverà abbastanza lanciati e bisognerà prestare attenzione. 

Saranno 57 le atlete al via in rappresentanza di 14 nazioni, per la gara femminile n.54 a St. Moritz dal 1971. L’Austria non vince dal 2006, la Svizzera ha visto trionfare Lara Gut tre volte, mentre Lindsey Vonn, pettorale n.31, si è imposta in ben 5 occasioni con 10 podi totali. Tante le atlete che possono fare bene sulla Corviglia, pista con dossi, porte cieche e nessun riferimento a livello di alberi o bosco: dalla citata Gut a una Sofia Goggia in gran forma, passando per Hütter, Miradoli, Lie, Puchner (già vincitrice qui in passato) Ledecka, Brignone, Curtoni, Bassino, Rädler e tante altre ancora. 

L’Italia si affida a dieci atlete, tra cui Asja Zenere alla prima gara in superG in Coppa del Mondo della carriera: Federica Brignone, Sofia Goggia, Marta Bassino, Elena Curtoni, Roberta Melesi, Laura Pirovano, Vicky Bernardi, Nicol Delago, Asja Zenere appunto e Sara Thaler. 

Federica Brignone ha gareggiato a St. Moritz per la prima volta già nel 2010. È in buona forma ed è arrivata in Engadina un giorno prima delle compagne, allenandosi anche in gigante. Se vuole competere per la classifica generale, deve gioco forza provare a salire sul podio in entrambi i giorni. «Mi piace molto Sankt Moritz perché è una pista varia e difficile, ha molti dossi e una curva è diversa dall’altra. Ci sono porte che hanno molte asperità e ci può essere una sezione in cui non si vede nulla, come l’anno scorso, quando è stata davvero dura. È completamente diverso da Beaver Creek. A Beaver non riuscivo a sciare come volevo in discesa, mi sentivo rigida. Dopo la prima prova forse ho riposto troppe aspettative in me stessa; nel superG ho disputato una buona gara, è stato molto facile, non c’era nulla di difficile e avrei potuto fare meglio nella parte più ripida. Ma l’atteggiamento è risultato positivo», ha detto tramite la FISI. 

Goggia ha invece vinto tre volte in Engadina, come ricordato, con 6 podi all’attivo. «Sono molto contenta del mio rientro, a Copper ci siamo allenate molto bene, ero consapevole di avere la velocità necessaria per competere; a volte quando si rientra da un infortunio è più facile affrontare le gare con leggerezza perché nessuno si aspetta nulla da te, quindi bisogna avere sempre questo atteggiamento. L’anno scorso a Sankt Moritz ho vinto in superG, speriamo di confermare questa sensazione con la Corviglia. Sappiamo che è una gara strana, non ci sono riferimenti a causa dei tanti dossi, dovremo fare una ricognizione attenta, concentrarci sui passaggi da seguire. Cercherò di fare la mia gara, tagliare il traguardo e guardare poi cosa dice il tabellone. Ho svolto qualche giorno di allenamento in gigante, però dico che il lavoro fatto in questi anni a livello tecnico è rimasto; dopo Natale andremo a fare una bella sessione per prepararci al meglio sulla neve dura, mantenere il feeling per poi tornare anche tra le porte larghe, a Kranjska Gora, a inizio gennaio».

Marta Bassino non è mai salita sul podio, infine, a St. Moritz, ma ha buone sensazioni dopo Beaver Creek, anche se si è procurata una distrazione muscolare al pollice sinistro: «Il gigante rimane la mia disciplina preferita, tuttavia il superG mi piace sempre di più. Nel corso degli anni sono riuscita a mettere insieme un pezzo dopo l’altro, a esempio nella parte pianeggiante dove ho faticato per tanti anni e ora mi sento molto migliorata. Beaver Creek mi è piaciuta molto, è una pista completamente tecnica, venivamo da Copper dove ci eravamo allenate bene, ora siamo qui senza aver ancora sciato da quando siamo tornate in Europa, ma non è un problema. Mi piace molto la pista Corviglia, soprattutto se c’è il sole. L’atteggiamento farà la differenza ancora di più che in altre gare, perché la visibilità può peggiorare molto e perché non ci sono punti di riferimento. Gli organizzatori stanno lavorando sulla pista, quindi saremo tutte nelle stesse condizioni. Sono contenta di continuare con la velocità, poi passeremo un po’ al gigante durante la pausa natalizia, prima di Semmering».

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