C’è una generazione di grandi campioni come Beat Feuz e Matthias Mayer che saluta e una che sfreccia ovunque, non importa se in gigante o in velocità, non importa neppure se le condizioni sono facili o difficili. A Bormio sono stati due giorni da batticuore. La tappa italiana si è chiusa con un superG difficilissimo, in primis per la “piastrella” presente a terra e poi per il tracciato. Non si è fatto particolari problemi Marco Odermatt, il fuoriclasse capace di salire sul podio in ogni disciplina, fatta eccezione per lo slalom in cui non si vede neppure lontanamente. Ma è sufficiente lo spettacolo che questo ragazzo di 25 anni è capace di regalare in gigante, discesa e superG. L’ultima perla – o meglio la più recente e se vogliamo l’ultima del 2022 – l’ha regalata questa mattina, tuffandosi con tecnica, grinta e coraggio giù per la Stelvio, dove ha sciato una manche pazzesca. «Una manche vicina alla perfezione, è stata una gara davvero difficile – dice -. Ho sentito di essere veloce».
Ha scavato un baratro tra sé e gli avversari. Nessuno è riuscito minimamente a tenere il suo ritmo da cima a fondo, anche il re della discesa Vincent Kriechmayr è stato addirittura davanti nel primo tratto, per poi cedere sulla distanza. E così Odermatt ha vinto la sua quinta gara stagionale, la quindicesima della sua giovanissima carriera, rifilando ben 64/100 all’austriaco, che si è tuffato dal cancelletto di partenza dopo aver salutato l’ormai ex-velocista Mayer.
Sembra essere un giorno di gloria per Alexis Pinturault, che chiude a 1″40, un distacco che può valere il podio, visto il grande dominio dell’elvetico. Ma poi parte Loic Meillard, che sfodera un tratto conclusivo da urlo, dopo essere partito a “rilento” con il quattordicesimo tempo nel settore-1. Riesce nel recupero, si piazza al terzo posto a 1″22. E poi arriva la zampata di Daniel Hemetsberger, 31 anni, che si gioca il podio fino all’ultimo per poi accomodarsi in quarta piazza.
Capitolo Dominik Paris. Esce, anche malamente, dopo una partenza poco convincente, poi l’uscita di pista. Arriva al traguardo e appoggia frettolosamente gli sci nelle mani del service, è visibilmente arrabbiato. O molto di più. Scavalca la zona mista, va a salutare la sua famiglia, poi ritorna nella restricted area e sparisce da un’uscita secondaria. È scosso, molto arrabbiato.
Gli altri azzurri restano fuori dalle migliori quindici posizioni. Il migliore è Christof Innerhofer che in alto ci prova, poi perde terreno importante e finisce 19°. Tre posizioni più indietro c’è il giovane Giovanni Franzoni, ancora bravissimo in fondo con il settimo tempo nell’ultimo settore (ricordiamo che è un 2001…), poi 25° Matteo Marsaglia, 28° Mattia Casse e 30° Florian Schieder. Out Matteo Franzoso.