È forse la disciplina dello sci alpino che più ha fatto discutere, che ha vissuto fasti e tante critiche. Le hanno pure cambiato nome, hanno anche cercato di modificare il format. Stiamo parlando della combinata, supercombinata o combinata alpina. C’era già nelle Olimpiadi degli anni 30, entrò in Coppa del Mondo negli anni 70; nella stagione del 1978-79 ce ne erano ben otto in calendario e negli anni successivi vincere quella di Kitzbühel, il Trofeo dell’Hahnenkamm, e poi anche quella di Wengen, l’Internationale Lauberhornrennen, era un po’ essere lo sciatore più forte. Gustav Thöni, per esempio, le vinse entrambe. Tanto per dire, discesa sulla Streif e poi doppia manche di slalom sulla Ganslern: due gare ‘separate’ che facevano poi un’unica classifica. Non male ci viene da dire. Classifiche che sono cambiate nel corso degli anni: prima i tempi venivano trasformati in punteggi, poi si arrivò alla somma dei tempi decisamente più comprensibile.
Nel 2006 diventa combinata alpina come gara a sé, con una prova di velocità e una di slalom, ma solo due anni dopo trova il suo ‘valore’ visto che vengono assegnate le coppe di specialità, le prime vinte da Marlies Schild e Aksel Lund Svindal. Per altri cinque anni tutto bene, va in bacheca di Bode Miller, Carlo Janka, Benjamin Raich, Ivica Kostelić (due volte), Maria Riesch, Anja Pärson, tre volte in quella di Lindsey Vonn. Poi un buco di qualche stagione, la ripresa, sino all’ultima assegnata nel 2020 ad Alexis Pinturault e Federica Brignone.
Nelle ultime stagioni nessuna gara in calendario, ma era disciplina olimpica a Pechino, nel prossimo inverno – dopo un tentativo fallito (e ufficialmente rimandato, ma chissà se sarà mai ripreso) di modificare il format, mettendo insieme discipline tecniche da una parte e veloci dall’altra) – nel calendario di Coppa del Mondo non ce sono, eppure le prime due gare che aprono i Mondiali francesi di Courchevel-Méribel, in programma nel mese di febbraio, sono proprio le alpine combined. Stesso discorso che si può fare a un livello più basso: nessuna prova in Coppa Europa e poi eccole lì inserite ai Mondiali Junior che quest’anno si svolgeranno in Austria, a St. Anton. Ha un senso tutto ciò? Neppure i tecnici delle squadre che abbiamo sentito riescono a dare una spiegazione a tutto questo.
Detto che qualche modifica al format di Coppa del Mondo sia necessario, detto anche che tutti hanno una ricetta e che una soluzione condivisa non ci sarà mai, almeno sulla combinata un briciolo di chiarezza servirebbe. Se vuoi assegnare medaglie iridate e olimpiche della specialità allora andranno inserite anche in un calendario di Coppa del Mondo. Se si vuole mantenere, modificandola, va preparato un progetto da condividere prima con i tecnici delle federazioni, evitando di farlo cadere dall’alto perché alla fine rischi la brutta figura di annunciare novità quasi in pompa magna e poi di vederti tutto alle ortiche. Altrimenti la strada più semplice sarebbe quella di cancellarla, ma dappertutto.