Maschera con lente scura, volto cupo, ancora meno parole del solito. Dominik Paris non trova neppure le parole per arrabbiarsi, perché non lo è. È semplicemente deluso e sconfortato dopo discesa e superG. Arriva in zona mista e ancor prima delle domande dei giornalisti, esce con una frase che lascia intendere già tutto: «Parlate con qualcuno che ha qualcosa da dire». Silenzio, sguardo perso nel nulla, a ripensare quello che non ha funzionato. «Zero, non è andata» racconta poco dopo.
Dal superG non poteva certo aspettarsi grandi cose, dopo una stagione in cui ha sempre faticato a trovare il giusto ritmo. La sua gara era la discesa, che però ha chiuso fuori dal podio. Oggi una sua medaglia era molto improbabile, inutile girarci troppo intorno. Ma si sa, le gare olimpiche sono sempre particolari e così sognare è sempre lecito: il giudice è il cronometro. Ed è solo quello a darti ragione o torto. «In superG la cosa era ben chiara, quando non sei al top e ci sono queste gare, cerchi comunque di fare il risultato, ma poi sbagli. Il tracciato era abbastanza stretto, disegnato su una pista non così difficile, che però ogni tanto riusciva a metterti un po’ in difficoltà».
Grande delusione, amarezza, forse rassegnazione per quella medaglia che continua a non arrivare. E allora il pensiero vola subito a Milano-Cortina. Ride, pensa e dice: «Non lo so, è lontano quell’appuntamento, vediamo come andrà nei prossimi anni».
La sensazione è che ai prossimi Giochi Olimpici non ci arriverà, era già una ipotesi in precedenza, certamente questo doppio colpo accusato in Cina non cambierà in meglio i suoi pensieri.