Zagabria a parte, in quali altre grandi città si può sciare?

Si avvicina lo slalom di Zagabria, sulla montagna (Sljeme1.033 metri) che sovrasta la capitale croata. Sì, ma quali altre grandi città possono vantare, se non una tappa di Coppa del Mondo (city event a parte), almeno un posto dove andare a sciare?
Beh, Oslo è la prima che viene in mente e non solo per il celebre Holmenkollen. A meno di mezz’ora dal centro della capitale norvegese si può sciare allo Skimore Oslo, sulle storiche piste di Tryvann, oppure all’Oslo Skisenter, sui pendii di Grefsenkleiva e Trollvannskleiva, e qualche chilometro più lontano c’è la stazione di Bærum dove hanno mosso i primi passi campioni del calibro di Lasse Kjus o Aleksander Aamodt Kilde sino a Lucas Braathen, solo per citarne alcuni. E come non dimenticare che Oslo a cavallo tra gli anni 70 e 80 del secolo scorso, ha spesso ospitato la Coppa del Mondo e soprattutto come non dimenticare la vittoria di Leo David nello slalom del 1979 davanti a Ingemar Stenmark e Phil Mahre…

Anche se vivi a Stoccolma puoi andare a sciare a due passi dalla città. Come ad Hammarbybacken, due skilifts e cinque piste, oppure a Huddinge nella parte sud-occidentale della contea della capitale svedese che da molti anni ospita anche una serie di Fis. A Vienna hanno organizzato anche una Fis cittadina nel 2011, salvo poi spostarla nella vicina Turnau nelle stagioni successive, vista la pioggia battente il giorno della gara.

E da noi? A Torino – come si legge nella storia dello Ski Club Torino – i “misteriosi legni” vengono importati da Adolfo Kind che offre la sua prima lezione ad alcuni amici nel salotto di casa a Torino, una sera del 1896. Da lì ci si sposta alla ricerca delle prime pendenze sulle colline torinesi, su verso l’Eremo.

Ma il ricordo più recente è quello di Milano e della montagnetta di San Siro. Quei 250 metri di pista, nati dall’accumulo delle macerie dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: sul lato ovest venne organizzato anche per tre inverni consecutivi, quelli del 1982, del 1983 e del 1984 lo Slalom di Natale. In quel parallelo vinse anche un giovanissimo (e quasi sconosciuto allora) Alberto Tomba battendo in finale Robert Erlacher.

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