Uno sorride, l’altro è perplesso: Matteo Marsaglia e Christof Innerhofer, i due veterani azzurri, 36 anni uno, 37 l’altro, stanno vivendo situazioni ben diverse in questo avvio di stagione.
Matteo dopo il quarto posto a Beaver Creek ha ottenuto la top ten a Bormio.
«Sono due piste che mi piacciono, ma anche in Val Gardena nei tratti tecnici ho sciato come volevo. La Stelvio è tosta il primo giorno, ancor di più il secondo e sempre di più quando c’è la gara. Ho gestito le prove, mi sono risparmiato le gambe nella seconda per dare il massimo oggi.
Ma sai, quando stai bene fisicamente è sicuramente più facile, ma c’è anche il fatto che mi diverto. E me la sto godendo».
Una serenità cresciuta anche per l’arrivo di Andrea.
«Quello aiuta certamente, sai che le priorità adesso sono altre. E poi Fill insegna, quando è diventato papà ha vinto ancora di più». Ci vuole provare anche in superG. «Ma lì sono parto ancora indietro, la risalita è ancora lunga, ma ovviamente voglio migliorare».
Altre sensazioni per Christof Innerhofer. «È il quarto week-end di gara che non vado. Sta girando un po’ tutto storto: ho provato con sci più lunghi, ha cambiato scarpone, ma non c’è verso. Oggi è vero avevo un pettorale che non era il massimo (il 2), ma questo non giustifica il ritardo di oltre tre secondi, al massimo, partendo dopo ne beccavo due: la prestazione non cambia».
Quasi rassegnato sembrerebbe. Dopo il risultato Val Gardena, diceva già di vivere alla giornata, ma c’era ancora fiducia in vista delle gare che preferisce, Bormio in primis, ma quello di oggi non lo incoraggia certamente. «Grazie che crediate ancora in me, ma adesso devo dimostrarlo a me stesso. In allenamento spesso sono sui tempi di Domme, se non più veloce, ma poi conta quello che fai in gara. Dove sono lontanissimo».
Ma c’è ancora il superG. «Ma se in questo periodo vado peggio lì che in discesa…».