Discesa Bormio, il commento tecnico

La pista Stelvio non si presenta dura come gli scorsi anni ed il manto nevoso trovato in gara è ancor più morbido rispetto alle prove. A farne le spese sono soprattutto gli azzurri, parsi molto competitivi nelle prove ufficiali. La gara purtroppo, presenta tutt’altro scenario: cielo grigio, visibilità non ottimale, neve piuttosto molle. La spunta l’elvetico Didier Defago, grazie ad una prestazione davvero convincente. Dopo un’intera stagione agonistica persa per infortunio, il recupero è pienamente riuscito. I segnali erano già chiari dopo le ultime gare, ma la conferma di oggi non lascia spazio ad alcun dubbio. Un atleta di grande esperienza e risultati in carriera. Un assetto sugli sci non proprio da manuale, di certo non parliamo di un esteta dello sci. Defago ha una posizione che non sembrerebbe favorire la scorrevolezza, con il classico ginocchio a X o se preferiamo, in valgismo. Eppure, la sua dote principale è sicuramente la sensibilità, la grande capacità di percepire ogni tipo di neve sotto i piedi e di assecondare le ondulazioni, dosando la pressione e presa di spigolo in base alla compattezza della pista. Oggi ha saputo accarezzare la pista Stelvio, creando velocità dove in molti sono rimasti aggrappati agli spigoli, prova di scorrevolezza abbinata ad indiscutibili capacità tecniche. Insomma, grande performance per un talento già campione olimpico, vincitore delle grandi classiche di Wengen e Kitzbuehel e da oggi anche di Bormio.

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