Qual è la valutazione dello sci alpino nel report del Politecnico di Torino voluto dal Coni per la ripresa dello sport in Italia?

404 pagine, questo il lavoro del primo report del Politecnico di Torino (Lo sport riparte in sicurezza) voluto dal Coni per la ripresa dello sport in Italia. Lo abbiamo letto e alcune premesse sono necessarie.
Innanzitutto questo studio non dice se uno sport si può fare oppure no: fornisce indicazioni su tutti gli aspetti della trasmissione del virus e sui metodi di prevenzione, in modo che ogni singola federazione possa poi preparare un proprio protocollo riferito a ogni singola disciplina per il ritorno alla pratica sportiva.
Secondo punto: lo studio analizza la prevenzione e la mitigazione del rischio del contagio in ogni fase della vita sociale, ma poi si focalizza solo sullo sport, evidenziando, per ciascuna disciplina di ogni federazione affiliata al Coni, gli aspetti valutativi della distanza, dei dispositivi di protezione e della possibilità di utilizzo di tecnologie applicate allo sport con una scala, da 0 a 4 (0= inesistente; 1=scarso; 2=medio; 3=alto; 4=elevato) riferita alle varie situazioni che si possano creare nella pratica di ogni singola disciplina. Quindi, per esempio, c’è la voce spogliatoi, ma non quella dei trasporti, oppure quella per vitto e alloggio, e, restando nel campo dello sci, quella riferita alle stazioni sciistiche. Per farla breve, la Fisi in questo caso, nel proprio report, dovrà presentare al Coni quali saranno le misure che i tesserati Fisi dovranno adottare in una gara e in un allenamento, rifertite alle singole discipline (che saranno diverse per esempio tra sci alpino e fondo), ma non come dovranno comportarsi in pulmino, al bar o in albergo, o ancora come dovranno salire in funivia o dovranno comportarsi in pista. Questo ovviamente fa parte dei protocolli di altre attività.
Altro aspetto, si parla anche di allenamento. Anche in questo caso, restando sempre nello sci alpino, ci sono le indicazioni relative ad un allenamento di sci alpino. Quindi se, per esempio decidete di allenarvi in bicicletta, saranno valide le indicazioni che darà la Federciclismo sugli allenamenti in bicicletta. Anche per la semplice corsetta si dovrà fare riferimento a quello che verrà prescritto per quell’attività (per informazione, vi forniamo questo dato che abbiamo letto: un recente lavoro svolto dalle Università di Eindhoven e Leuven11, basato su simulazioni fluidodinamiche, suggerisce che in caso di camminata a 4 km/h, un soggetto in scia dovrebbe mantenere la distanza di sicurezza di 5 metri per avere un’esposizione equivalente a quella di due soggetti fermi a 1.5 m di distanza; in caso di corsa a 14.4 km/h la distanza equivalente per due soggetti in scia è di circa 10 metri).

Tutte indicazioni che il Coni precisa serviranno quando sarà finito il lockdown, con carattere temporaneo e strettamente legate alla fase di emergenza, sebbene alcune potranno essere utili anche ad emergenza superata.

Detto questo, come è messo lo sci alpino? Ha quasi tutti valori 1 e molti 0, sia per il sito sportivo che di allenamento, sia per l’evento gara e quello del pubblico, riferendosi, lo abbiamo spiegato prima, solo agli aspetti sportivi, quindi alle distanze di tra atleti e tecnici, ai contatti con il pubblico o con il personale di supporto, come giudici o cronometristi.
Rispetto ad altri sport una valutazione diciamo ottima. Era di fatto abbastanza prevedibile: non ti cambi in uno spogliatoio, sei da solo in pista e all’aria aperta, arrivi in fondo alla gara e puoi anche non essere avvicinato da nessuno.
Ci sarà piuttosto da capire in che modo arrivi al cancelletto di partenza. E poi si dovranno definire nel dettaglio tanti aspetti ‘collaterali’ di una gara: per esempio, quanti allenatori in pista, la distanza tra di loro mentre assistono alla discesa a fianco del tracciato, la distanza degli atleti in partenza (pensiamo soprattutto a quelle giovanili) oppure quella del tecnico a fianco dell’atleta in partenza, le premiazioni… Insomma, la ‘vita’ di una gara dovrà essere considerata diversamente in ogni aspetto per avere i corretti distanziamenti.
Rimanendo al capitolo gara e detto del valore 1 assegnato alla distanza tra atleta e spettatori ci sarà da capire se e quanti potranno assistere, e come dovranno essere sistemati per evitare ‘assembramenti’. Stiamo parlando di gare Fisi, non di Coppa del Mondo, lì crediamo dovrà ‘muoversi’ la Fis per definire linee guida per tutto il circuito, visto che ogni nazione si muove in modo differente e con regole differenti. Poi magari il prossimo inverno tutto si risolve, anche se crediamo, tutto non sarà più come prima, almeno per qualche stagione.

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