Wengen è un posto unico. Mito, leggenda dello sci che si celebra da 90 anni. Ci sali solo in treno da Lauterbrunnen, questo gioiello dell’Oberland Bernese è chiuso al traffico. Dopo la combinata alpina, il Lauberhornrennen propone la discesa: la partenza abbassata a quella di ieri a causa dei quasi 30 centimetri di neve caduti nella parte alta.
Ed è stato uno stratosferico Beat Feuz a dominare la scena: ma è stata dura per questo svizzerotto tondeggiante, dal momento che il nostro Dominik Paris ha interpretato egregiamente il pendio bernese, che con i suoi 4.362 metri di lunghezza e un dislivello pari a 1028 metri è la più lunga del circuito. «Finalmente il primo podio a Wengen, ho sciato alla grande e sono sicuramente soddisfatto. Oggi Feuz è stato superlativo, ci giocheremo fino all’ultimo punto la Coppa del Mondo di discesa», ha dichiarato il gigante della Val d’Ultimo.
E’ stata una lotta all’ultimo centesimo: che spettacolo il salto dell’Hundschopf, la diagonale della Minhskante, la parabolica del Canadian Corner e la la curva Kernen Esse. E il testa a testa è durato fino al traguardo ma Feuz si è tuffato dopo la curva finale, la Ziel-S, verso la linea di arrivo propio a tutta. Il distacco fra i due è 29 centesimi: dopo Bormio, per Feuz è arrivata la rivincita. Sale sul terzo gradino il tedesco Thomas Dressen che termina a due centesimi da Paris. Il vincitore della combi, l’austriaco Matthias Mayer è quarto. Quinto lo svizzero Mauro Caviezel che era uno dei favoritismi per la vittoria. Sesto il norvegese Aleksander Aamodt Kilde.
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CASSE E CAZZANIGA LOTTANO – Lotta Mattia Casse: dopo il quarto e l’ottavo tempo in prova, il suo quindicesimo posto a 1.54 è un altro segnale importante. Il valususino, ma orobico d’adozione, sta piano piano scalando posizioni in discesa e superG: più maturo, più convinto, più regolare. Un altro step e poi ci siamo. E dopo la vittoria in Coppa Europa a Wengen, sul Lauberhorn sono arrivati i primi punti in Coppa del Mondo: buon ventitreesimo il brianzolo. Trentaduesimo Matteo Marsaglia, quarantunesimo un Peter Fill che probabilmente ha gareggiato l’ultima volta in carriera a Wengen. Più attardati Guglielmo Bosca ed Emanuele Buzzi che è stato protagonista di un errore di linea e di un atterraggio conseguente davvero al limite. Domani slalom.