Raggio 30: un passaggio naturale

Finito il periodo estivo è tempo di bilanci per il nuovo sci da gigante. Ho consultato qualche collega per un confronto e la prima cosa che possiamo dire con certezza è che l’attrezzo è più facile e gira molto meglio del raggio 35 metri. Per i maschi del 2001 provenienti dai Children non ci sono state grandi difficoltà di adattamento, dopo qualche giro in campo libero e alcuni passaggi nei pali, la preoccupazione di avere sotto i piedi uno sci troppo impegnativo è sfumata quasi per tutti.

Naturalmente sono avvantaggiati i ragazzi con un fisico possente, ma trovando uno sci morbido e una piastra più facile, le difficoltà sono diminuite anche per quelli più leggeri. Rimane fondamentale essere ben preparati atleticamente perché servono cavalli da spingere. Nel ciclismo ora si parla di watt e per andare forte ne servono tanti.

Con queste sciancrature nei Giovani (188 cm e 193 cm, raggio 30 metri), la progressione dalla categoria Ragazzi è decisamente più graduale. Normalmente al primo anno parecchi atleti usano il 170 cm, raggio 21 metri, poi passano al 177 cm, raggio 23, per arrivare poi agli Allievi con il 185 cm, raggio 25 e il 186 cm e raggio 27 metri. L’ultimo passaggio tra Children e Aspiranti diventa quindi naturale.

In questo modo il divertimento e l’interpretazione tecnica del gigante raggiungono livelli adeguati. Non nascondiamoci, la Federazione Internazionale ha fatto un errore a imporre il 35 metri, costringendo parecchi ragazzi a smettere o a trovare sci più facili e quindi circuiti di gare differenti.

In tanti non ce la facevano, ma soprattutto non si divertivano più, il vecchio sci era veramente troppo impegnativo. Chi non lo ha provato non può capire l’impegno fisico e mentale richiesto, oltre che a doti tecniche di alto livello: qualcuno ha fatto una grossa involuzione tecnica.
Ora dovrebbero tornare buoni equilibri, qualcosa cambierà e questi sci maggiormente sciancrati permetteranno di andare più dritti e piegare di più. Vedremo come si adatteranno i big, intanto sotto il profilo degli infortuni sappiamo che il numero tende a salire nelle prime fasi del cambiamento, ma con questi raggi il problema potrebbe ridursi. Tocchiamo ferro.

Articolo tratto da Race ski magazine 146 di novembre 2017. Se vuoi acquistare la copia o abbonarti visita il nostro sito.

Altre news

Definite le nuove squadre Asiva, staff confermato al gran completo

Il Comitato Asiva gioca d'anticipo e ufficializza le nuove squadre regionali per la stagione 2024/2025. Nella riunione del Consiglio direttivo sono stati definiti i 46 atleti di quasi tutti i settori che comporranno il ‘roster’ rossonero per il prossimo...

Drusciè Children Soft Race: impronta agonistica ma niente superG ed estivo

«Anche se deve ancora arrivare l’estate, la stagione 2024-2025 è già all’orizzonte e noi stiamo lavorando per offrire a tutti i nostri associati, come consuetudine, il meglio», afferma il presidente dello sci club Drusciè Cortina Flavio Alberti. Una novità importante...

Rivoluzione slalom, Vuerich non sarà più lo skiman di Sala. Arriva Ferrari?

Sette atleti nel gruppo Coppa del Mondo di slalom poi rimasti in tre, ossia Tommaso Sala, Alex Vinatzer, Tobias Kastlunger, con Stefano Gross aggregato da ottobre. Gruppo più ristretto con l'obiettivo della doppia disciplina. E soprattutto con il fine...

Fabrizio Martin alla guida dello slalom femminile francese: «Le potenzialità ci sono»

La prossima sarà la quinta stagione per Fabrizio Martin con i colori francesi. Seguendo soprattutto lo slalom femminile, partendo dalla C, proseguendo in Coppa Europa sino alla Coppa del Mondo. Una squadra giovane che in pratica ha allenato in...