Tutto lo vogliono, tutti lo cercano. Un selfie, un autografo, un abbraccio. Un attestato di stima, una pacca sulle spalle, una foto. Del resto quando vinci due volte la Coppa del Mondo di discesa la consacrazione è d’obbligo, è dovuta, è naturale. Sono tutti per Pietro oggi. Il più forte, l’azzurro più acclamato, la stella. Essere il numero 1 lo ha fatto crescere e maturare comunque, non solo come atleta. Insomma, ancora più grande. Un onore conoscerlo da oltre un decennio.
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