#PEZDI – Anselmicchio e Bonapace, corridori sulla neve

A Pila al Memorial Pietro Fosson ti capita davvero di tutto. Capita imbatterti in due corridori sulla neve, in due coach con il numero appiccicato sulla schiena, in due allenatori più atleti degli atleti. Ti capita di incontrare Giorgio Anselmicchio e Timothy Bonapace. Il primo, laziale, coach del Livata; il secondo, trentino, tecnico dell’Agonistica Campiglio. D’inverno trapano e radio, pali e classifiche, neve. Praticamente sci. D’estate carbonio e watt, salite e discese, asfalto. Praticamente ciclismo. Ci sono parecchi elementi che sci e ciclismo dovrebbero scambiarsi per innovarsi e migliorare. Il ciclismo gode della presenza del grande bacino e delle innumerevoli opportunità degli amatori, lo sci è uno dei pochi sport al mondo che a vent’anni ti considera vecchio e decrepito. Lo sci tuttavia può essere figlio dell’estro, delle variabili, della sorpresa. Poi certo, è il nostro sistema che lo relega a ripetitivo, noioso, esasperante. Ma quello è un altro discorso. Anselmicchio e Bonapace, e non sono gli unici, vivono per il dislivello, sfidandolo. Sugli sci in discesa, in sella in salita. Ma sempre di dislivello si tratta. E anche di passione.

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