In superG proprio no, non mi sono piaciuti i nostri big. In discesa invece Christof Innerhofer e Dominik Paris sono stati protagonisti sulla Birds of Prey con una gara sicuramente positiva chiudendo rispettivamente quarto e quinto. Chiaramente siamo l’Italia della velocità e bisogna sempre volare alto: dobbiamo essere da podio sempre, visto i talenti su cui possiamo fare affidamento. Nella libera americana il tedesco Thomas Dressen ci ha rubato il podio per l’inezia di alcuni centesimi, ma i ragazzi ci sono. Una prova d’orgoglio per Inner e Domme, anche se non sono ancora al 100%. Fanno ancora fatica a fare velocità in curva come i migliori, anche se rispetto a Lake Louise c’è stato un passo in avanti considerevole. Mi hanno stupito invece i tedeschi, perché il norvegese Aksel Lund Svindal fa storia a se’ dal momento che è un mostro. Thomas Dressen e Andreas Sander sono capaci di rischiare e la loro sciata è proprio efficace. Perché? Sono sempre in assetto, e allora bravi davvero.
I GIOVANI LEONI – Dopo le prime due tappe di Lake Louise e Beaver Creek è necessario iniziare a parlare dei nostri giovani. Emanuele Buzzi, Guglielmo Bosca ed Henri Battilani, ragazzi che si allenano e crescono a fianco dei nostri campioni. E’ sbagliato fare dei processi come qualcuno potrebbe iniziare a pensare, ma è giusto porsi degli obiettivi. Al momento non sono brillanti, sono legnosi e impacciati. Ma bisogna aspettare gennaio per fare le prime valutazioni sui nostri giovani leoni. Adesso è necessario un cambio di marcia e sono curioso di vedere i nostri giovani azzurri già nei prossimi appuntamenti fra Gardena e Bormio. Ho fiducia, e allora forza ragazzi.
Giuseppe Zeni, 49 anni di Tesero (TN), è direttore tecnico delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato. Ha allenato per tre anni la squadra azzurra di discesa di Coppa del Mondo, per quattro la formazione delle slalomiste azzurre di Coppa del Mondo (due nel team di Karen Putzer), per un altro biennio il gruppo Coppa Europa maschile.