Giochi 2018, questione sicurezza: Francia, Germania e Austria alzano la voce

La situazione tra Corea del Nord e Usa si fa sempre più calda e il pensiero vola subito al prossimo febbraio, quando dal 9 al 25 sono in programma i Giochi Invernali in Corea del Sud. Pyeongchang sarà il centro dell’evento, ma la Corea del Nord è a un passo, a meno di 100 chilometri. Dunque cresce la preoccupazione per la rassegna a cinque cerchi, così come salgono i toni tra Usa e Corea del Nord.

La Francia alla cerimonia di Sochi 2014 ©Agence Zoom

LA SICUREZZA – Iniziano a muoversi anche i Comitati Olimpici Nazionali e a puntare il dito sulla sicurezza. I primi a farlo sono stati tre Paesi non proprio ininfluenti. Francia, Germania e Austria sono pronte a fare un passo indietro e a dire no ai Giochi 2018. È stata piuttosto chiara Laura Flessel, ministro dello sport francese che ha rilasciato un’intervista alla radio RTL. «Non metteremo mai in pericolo il nostro team francese – dice -. Se non dovessimo arrivare ad avere un buon livello di sicurezza, la nostra squadra rimarrà qui. Siamo al corrente su tutto e insieme al ministro degli Affari Esteri stiamo continuando a guardare e analizzare la situazione». Di pari passo anche la Germania che dichiara «che la possibilità di annullare la missione olimpica sarà valutata per tempo dal governo», così come l’Austria.

Thomas Bach, presidente del CIO ©Greg Martin/IOC

IL CIO – Il Comitato Olimpico Internazionale, per voce del suo presidente Thomas Bach, si dice tranquillo per la situazione. «Siamo in contatto con le autorità e i leader dei governi coinvolti, non ci sono dubbi sui Giochi». Arriva la risposta anche del Comitato Olimpico Francese che dice: «Il CIO segue attentamente il dossier e informa regolarmente tutti i comitati nazionali. Alla base c’è sempre la serenità e la sicurezza degli atleti e a oggi non c’è nulla nell’organizzazione dei giochi che possa fare venire meno uno dei due aspetti».

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