Fritz Dopfer ha rimesso gli sci ai piedi. La riabilitazione è ancora lunga dopo la frattura alla gamba

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Giusto per (ri)provare ancora quella sensazione magica per ogni sciatore: sentire di nuovo, anche se solo per un istante, anche senza poter spingere, su un pendio completamente piatto, gli attrezzi del mestiere sotto i piedi. E Fritz Dopfer lo ha fatto, un mese e mezzo fa, dopo la frattura di tibia e perone della gamba sinistra subìta lo scorso novembre. Recentemente intervistato da merkure.de, come riporta anche skiweltcup.tv, ecco (in sintesi) le sensazioni del 29enne sciatore alpino nato a Innsbruck, in Austria, e poi naturalizzato tedesco, nove podi senza vittorie in Coppa del Mondo e argento iridato in slalom a Vail/Beaver Creek 2015.

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PAROLA A FRITZ – «Riuscire a mantenere calma e pazienza durante una lunga riabilitazione non è sempre facile, è chiaro – ha detto il campione tedesco -. Ma ho imparato che è importantissimo ascoltare il proprio corpo e soprattutto fare un passo alla volta. Non esistono scorciatoie, in questi casi. E’ un po’ come un puzzle: solo quando tutte le parti sono di nuovo assemblate, allora sei tornato al cento per cento. A volte è difficile, però: ti alleni in palestra e fuori vedi… una condizione ideale per sciare. Diciamo che esistono momenti migliori. Il mio programma prosegue senza interruzioni. L’obiettivo è quello di essere di nuovo al top della forma per Soelden 2017. Non voglio compiere passi affrettati. Sono tornato a camminare velocemente, ma non posso ancora correre, per esempio. E allora mi alleno molto sulla bici e in acqua, facendo base al Centro Olimpico di Garmisch-Partenkirchen. Non ho mai passato così tanto tempo in piscina come negli ultimi mesi… Ho rimesso gli sci ai piedi, giusto per sentire di nuovo la sensazione, a marzo, su piste per bambini e principianti. Con scarponi morbidi… Ma è stato molto importante per me, soprattutto mentalmente, tornare ad avere un contatto con la neve. E’ il mio mondo, significa tutto per me. Un piccolo passo, di successo».

 

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