Ilka Stuhec in lacrime sul podio di St. Moritz 2017: oro iridato in discesa libera @ Agence Zoom
Sette vittorie, 13 podi complessivi, 1.325 punti, secondo posto nella classifica generale di Coppa del Mondo, primo in quella di discesa e combinata, secondo posto in superG, punti ottenuti in tutte le specialità, con la ciliegina sulla torta del titolo iridato in libera, vinto a St. Moritz 2017. Ilka Stuhec da Slovej Gradec, 26 anni, è esplosa in tutto il suo talento (in realtà ben noto fin dalle categorie giovanili) in una singola stagione, totalizzando più punti di quanti non ne avesse mai fatti sommando anche tutte le annate precedenti nel circuito maggiore… Un’impresa clamorosa. La FIS apre con lei la classica serie primaverile-estiva (che vedrà protagonista a breve anche Federica Brignone) delle interviste domande-risposta, Q&A.
Ilka, cosa evocano tutti questi numeri e come si sente a rivivere la sua annata così ricca di successi?
«Durante la stagione non guardo mai a numeri e statistiche. Non ho nemmeno avuto molto tempo per rendermi conto di quanto avevo fatto e cosa significasse per me. Adesso invece se mi guardo indietro penso sia stato tutto incredibile. L’altro giorno ho sistemato coppe e medaglie in casa, mi sono resa conto di aver raggiunto grandi traguardi e… come mi è accaduto altre volte nel corso dell’ultima annata, sono scoppiata a piangere».
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«Non c’è solo un aspetto. Per compiere un enorme passo avanti come quello che io ho fatto, non basta una singola estate. Devi crescere e svilupparti come atleta anno dopo anno. Tutti i tasselli sono andati a posto, dall’allenamento a secco al set up dei nuovi materiali. Forse… ho semplicemente smesso di pensare troppo e… iniziato a sciare, divertendomi. Tanto».
Sofia Goggia, Ilka Stuhec, Kajsa Kling: il podio della prima discesa libera stagionale di Coppa (@Zoom agence)
Ha ottenuto buoni risultati anche in gigante e in slalom. Ci pensa, per il futuro?
«Ci alleniamo in tutte le discipline, non voglio essere una specialista solo di alcune. Ma durante la stagione è piuttosto difficile trovare il giusto equilibrio tra gare, allenamenti e riposo. Gareggiare sempre in tutte le prove dall’inizio alla fine è molto stancante. Quindi deciderò in base a come andrà la prossima stagione».
Ilka Stuhec (@Zoom agence)
Olimpiadi e Coppa del Mondo. Obiettivi o sogni?
«Sono i sogni di tutti gli atleti e quindi anche i miei. Nel caso della gara olimpica, abbiamo già visto tante volte come tutto sia possibile. Posso solo cercare di dare il massimo in ogni singola prova come ho fatto lo scorso anno e si è visto che ha funzionato piuttosto bene. Per cui dico, perché no anche ai Giochi? Ma il cammino prima del prossimo anno è ancora molto lungo e ci sono tante gare prima dell’appuntamento a Cinque Cerchi».
Sofia Goggia, Lara Gut e Ilka Stuhec sul podio in discesa a Cortina (@Zoom agence)
Dopo i Mondiali jr. 2008, ha subìto tanti infortuni, diversi fra loro. Ci spiega com’è stato risalire?
Lavora di fatto con un team individuale, mamma le prepara gli sci. Quali sono i vantaggi?
«Il vantaggio principale è che posso fare ciò che mi serve di più in quel determinato momento. Se ho bisogno di allenarmi lo faccio, se è il momento di riposare, decido di riposarmi, se serve qualcosa d’altro, si fa. Il team attorno a me è come una famiglia, siamo tutti molto uniti. A volte è dura perché siamo molto… emozionali, ma nella maggior parte dei casi funziona al meglio».
Atleta, campionessa e studente di Economia a Maribor. Come riesce a conciliare tutto?
«E’ molto difficile studiare e gareggiare allo stesso tempo. Vorrei dare più esami e più velocemente, ma a volte non ho abbastanza energia. L’aspetto positivo è che ho potuto comunque avere molte informazioni sul business e sul business dello sci e poi ho toccato con mano come funziona veramente, nel mondo reale!».
Ilka Stuhec in azione a Crans Montana (@Zoom agence)