LIVE – Paolo Pangrazzi saluta tutti

Lo abbiamo incontrato al Passo San Pellegrino durante la rassegna tricolore. Sereno e sorridente, convinto della sua scelta. Determinato. Paolo Pangrazzi, classe 1988, trentino di Madonna di Campiglio, portacolori della Polizia, saluta il circo bianco. Manca ancora una gara a dire la verità, fra due giorni a Bardonecchia, discesa dei Campionati Italiani Assoluti. Quest’inverno tredicesimo nella combinata alpina di Wengen, in carriera ottavo nella massima serie nel 2011 a Chamonix. Il miglior risultato? Sesto, sempre in combinata, ai Mondiali di Garmisch Partenkirchen nel 2011. In Coppa Europa cinque podi, fra cui due vittorie, l’anno scorso a Sarentino in combinata. Due medaglie tricolori, fra cui spicca quattro anni fa, proprio a San Pellegrino sulla Cima Uomo, la medaglia d’oro della discesa. Pangrazzi ha detto basta. Per salutare compagni di squadra, amici e tifosi, sabato 1 aprile nella sua Campiglio la gara d’addio, il Paflollelo. Ritrovo alle 13 al Jumper, poi alle 14.30 l’evento in pista.

Pangrazzi, Squassino e Manfrini in Val Senales @Andrea Chiericato
Pangrazzi, Squassino e Manfrini in Val Senales @Andrea Chiericato

RINGRAZIAMENTI – Pangrazzi saluta tutti. E’ tempo di ringraziamenti. Eccolo: «E’ stata una bella avventura. Gioie e momenti difficili. Il ricordo più bello? Il sesto posto ai Mondiali a Garmisch. Ringrazio la mia famiglia che mi ha sostenuto sempre e le Fiamme Oro. Ovviamente Guido Paci, che mi ha cresciuto, assieme a Fabio Paganini e ai tecnici FISI. E poi Adriano Dell’Eva per la preparazione atletica, Fabio Vighesso, fisioterapista. E anche il dott.Flavio Terragnoli. E come non ricordare il sostegno della società funivie di Campiglio e l’APT? Grazie a tutti, anche ai miei compagni di squadra. Sono troppi, impossibile lelencarli tutti. Mi mancheranno le gare, gli allenamenti, anche certi viaggi insieme seppur stancanti. Ma adesso non torno indietro». Pangrazzi saluta e cambia vita. Presto dire cosa farà da grande, intanto ha deciso di lasciare. Ma ci sono anche i momenti bui nella sua carriera. Continua il trentino: «A volte non hanno creduto in me. Un peccato non essermi potuto allenare e crescere con la squadra A di velocità. Nemmeno dopo il sesto posto in combinata ai Mondiali mi hanno preso in considerazione. E con me anche altri. Oggi vedo alcuni miei compagni, nominalmente in B, allernarsi con i velocisti della Coppa del Mondo. Allora, Claudio Ravetto e i tecnici, non mi hanno permesso questo. Peccato, ma ora è acqua passata e guardo avanti. Non ce l’ho con nessuno, registro solo la verità dei fatti». E adesso Bardonecchia per l’ultimo atto. Ancora 48 ore da atleta, poi una nuova vita lo aspetta. In bocca al lupo per tutto Paflo!

Paolo Pangrazzi in azione @Agence Zoom
Paolo Pangrazzi in azione @Agence Zoom

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