Il Chuenisbargli ha due vincitori: Richard e Svindal

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Terzo posto per Thomas Fanara. Indietro gli azzurri

Il primo scivolone stagionale di Ted Ligety ha aperto la strada alla prima vittoria in carriera di Cyprien Richard. Il francese di Morzine, che è sempre andato forte su piste ‘nobili’ (due secondi posti in Alta Badia, un quinto posto qui ad Adelboden nel 2009 tra i suoi migliori piazzamenti), ha rimontato alla grande nella seconda frazione, risalendo con rabbia dal ventunesimo posto della prima. Non è una questione di tenuta della pista, come era successo nel caso di Hargin a Zagabria, qui ad Adelboden Richard è davvero andato più forte di tutti. Parliamo del francese senza dimenticarci di Aksel Lund Svindal, che ha vinto ex-aequo con Richard riuscendo ad amministrare fino all’ultimo centesimo il vantaggio che aveva accumulato nella prima manche. Il norvegese ha confermato le ottime impressioni destate in tutta la stagione tra le porte del gigante: in estate ha lavorato più duramente in questa disciplina e i risultati si vedono. Quarto successo in carriera per lui e leadership provvisoria nella graduatoria overall con 435 punti. Terzo posto per un altro francese, Thomas Fanara: vederlo sul podio vicino a Svindal fa quasi effetto, ci saranno 35 centimetri e altrettanti chilogrammi di differenza tra i due. Eppure sul muro Thomas ha pennellato. Grande risultato per i ragazzi di Chastan David e per tutto il team francese (oggi c’è anche il nono posto di De Tessieres) che in questa stagione sta facendo ottima figura. Quarto Raich, quinto Ivica Kostelic. Occhio al fratello di Janica, se inizia a fare punti anche in gigante, la disciplina a lui più ostica, è un serio candidato alla overall. Attualmente si trova a quota 404, a soli 31 punti da Svindal. E gli italiani? Facile ‘bollare’ come disfatta la gara dei nostri, che vede Blardone decimo e Simoncelli dodicesimo come migliori piazzamenti. Osservando un po’ meglio la classifica si può notare che Blardone è a 25 centesimi dal terzo posto, Simoncelli a 27. È vero che almeno nove atleti hanno fatto meglio dei nostri, ma con questi distacchi la rabbia è forse più grande. Gli altri? Ventitreesimo Gufler, ventiquattresimo Moelgg, venticinquesimo Ploner (da metà gara senza energie per colpa dell’influenza). Non benissimo. Ora le prove d’appello si fanno sempre meno, Occhio però a definire ‘bolliti’ i nostri ragazzi: qualcuno sta meglio di loro, ci sono problemi di materiali, sottaciuti, che serpeggiano nell’ambiente. Una cosa è certa: i Mondiali di Garmisch sono davvero l’ultima spiaggia. E Ted Ligety? Se nella prima manche si era salvato miracolosamente da una piega eccessiva, nella seconda è volato via su un dosso ‘toccando’ con lo scarpone. È ripartito, si è preso l’ovazione dello sportivissimo pubblico di Adelboden e si è tolto di dosso la definizione di invincibile.

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