Scoppia il caso Nani: «L’esclusione fa male, perché fa pensare che non si creda più in me»

Come è strana la vita, come è strano lo sport. Solo due anni fa, Mondiali di Beaver Creek 2015, Roberto Nani era secondo dopo la prima manche, dimostrando di avere nelle gambe e nella testa la medaglia (poi sesto al termine a mezzo secondo dalla medaglia di bronzo). A St.Moritz adesso invece, due anni dopo, niente convocazione e nemmeno riserva dopo il forfait di Luca De Aliprandini. Da tre anni leader del gigante italiano, è arrivato un inverno difficile, complicato, con risultati non soddisfacenti. Ci sta nella storia agonistica di un atleta, ci sta. Ma il ventottenne livignasco, che sta cercando di recuperare smalto e brillantezza che fino alla scorsa primavera lo avevano contraddistinto ad alto livello, non ha digerito la chiamata negata dopo l’esclusione forzata di De Aliprandini.

Roberto Nani ©Gabrlele Pezzaglia
Roberto Nani ©Gabrlele Pezzaglia

ECCO ROBERTO – Ecco tutta la delusione dell’azzurro: «Sono molto amareggiato per non essere stato convocato per il gigante dei Mondiali, dopo l’assenza di Luca De Aliprandini. Pensavo che la mia esperienza in una gara secca avrebbe potuto essere una carta da giocare per i colori azzurri. Nulla di personale contro Simon Maurberger ovviamente, che anzi è un giovane promettente e che secondo me ha davanti un futuro roseo. Quando non ero stato convocato prima dei Mondiali avevo accettato serenamente perché sono consapevole del fatto che la mia stagione era stata più di ombre che di luci, anzi avevo continuato ad allenarmi tutti i giorni a Livigno perché ho fiducia in me stesso e nei miei mezzi. Questa ulteriore esclusione però mi fa male perché mi fa pensare che non si creda in me e nelle mie possibilità. Ora penserò a finire la stagione nel migliore dei modi, anche se il mio morale è sinceramente molto basso. Se penso che per tre anni sono stato nei top ten al mondo, questa scelta sicuramente non è facile da digerire».

 

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