Alla scoperta dei tanti talenti ‘classe 1998’

River Radamus, Pietro Canzio, Melanie Meillard, Aline Danioth, Meta Hrovath, Lucrezia Lorenzi, Sofia Pizzato. Sono solo alcuni, nomi, ovviamente. Ma segnateli…, potrebbero fare il salto di qualità già dalla prossima stagione nei circuiti continentali e chissà, farsi vedere magari (qualcuno lo ha già fatto) in Coppa del Mondo. Come sempre di questi tempi, ad aprile, dopo la stagione (che per altro non è ancora finita, mancano le ultime gare FIS e altri appuntamenti) diamo uno sguardo ai prospetti più interessanti e in questo caso ci soffermiamo sulla classe 1998, che tra circuiti nazionali, Mondiali junior, soprattutto Olimpiadi giovanili, ma in qualche caso anche Coppa Europa, Nor-Am Cup e persino Coppa del Mondo, si è messa particolarmente in mostra. In Italia c’è pure un bel gruppo di talenti nati nel 1999 (a livello femminile citiamo Carlotta Saracco, Lara Della Mea, Serena Viviani per non fare che tre nomi), ma ne parleremo in un’altra occasione.

MASCHI, UNA POLTRONA PER DUE – Li abbiamo già seguiti e ammirati più volte, tutti, naturalmente, perché i nomi di cui sopra sono stati protagonisti per buona parte della stagione. Rinfreschiamoci la memoria: River Radamus da Vail, americano, 18 anni già compiuti, è stato il dominatore dei Giochi Olimpici giovanili al maschile, con tre ori (superG, gigante e combinata), è già andato a punti nel circuito Nor-Am e recentemente ha chiuso al settimo posto i campionati Nazionali Assoluti in superG e combinata; ma a Lillehammer ha brillato anche un azzurro, nativo di Trieste, capace di fare bene in tutte le specialità, un grande talento pure secondo il responsabile tecnico del settore giovanile, Roberto Lorenzi, ovvero Pietro Canzio, argento in superG, bronzo in combinata, vincitore del GPI, a punti in Coppa Europa in slalom (!) e quindi pronto all’ingresso in Nazionale dalla stagione 2016-2017. E’ un atleta su cui credere e investire.

DONNE, GUIDANO LE SVIZZERE – Se ricordate, ne avevamo parlato giusto un anno fa: hanno confermato tutte le attese e si sono spinte anche oltre. Melanie Meillard e Aline Danioth, svizzere, hanno conquistato assieme sei delle dodici medaglie in palio ai Giochi Giovanili, con la prima oro in gigante e argento in combinata, la seconda oro in slalom e combinata, bronzo in superG e in gigante! Non paghe, hanno fatto ancora di più: Meillard, il futuro del gigante assieme all’austriaca Brunner (però classe 1994) e alla nostra Pirovano (1997), si è presa il bronzo ai Mondiali jr., mentre Danioth, prospetto dello slalom e fortissima in combinata, ha vinto l’oro nella specialità anche a Sochi, ai “Mondialini”. Entrambe hanno già esordito in Coppa del Mondo, Meillard può vantare due top 5 in Coppa Europa in gigante, Danioth due top 10 nel circuito continentale tra slalom e gigante alle Finali di La Molina. Segnatevi i loro nomi, ne vale la pena. Promette molto bene anche la slovena Meta Hrovat, nessuna parentela con Urška (5 vittorie e 14 podi in Coppa del Mondo, 1 bronzo iridato in slalom negli anni ’90), bronzo in slalom ai Giochi Giovanili, ma soprattutto già bravissima in Coppa Europa, dove ha centrato cinque top5 e tutte in… gigante. L’Italia guarda con fiducia, tra le altre, alla veneta Sofia Pizzato, campionessa italiana giovani in superG, settima in gigante e nona in superG ai Giochi di Lillehammer, buona gigantista, a Lucrezia Lorenzi, la campionessa nazionale giovanile in slalom davanti a un’altra atleta classe ’98, Carola Gardano, entrambe dello Sci Club Sestriere, e soprattutto quinta ai Mondiali jr. in una disciplina in crisi da anni in Italia… Sono solo alcuni nomi, altri li scopriremo cammin facendo.

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