Uguali, ma opposti. Un ossimoro, praticamente. Durante le gare di Cortina, mentre eravamo là a goderci bel tempo, pista perfetta, persino troppo, e i trionfi della Vonn, ecco invece che nel tempio dello sci maschile, a Kitzbuehel, si è arrivati quasi al limite, con i maschi. E questo paragone mi ha fatto pensare. Dove stiamo andando, soprattutto a livello femminile? Un aspetto è evidente: in velocità, in questo momento, la Vonn decide come e quando vincere. Faccio i miei personali complimenti all’organizzazione di Cortina per come ha preparato la pista, bella, perfetta, facile, forse fin troppo, ma il livello attuale in discesa, tolta Lindsey, la Yurkiw di questo periodo, Gut, Huetter e Weirather, non è altissimo. Sono davvero poche le atlete che possono permettersi di sciare al massimo delle loro possibilità su piste più impegnative. Spero di cambiare idea fra poche settimane, perché il mese di febbraio ci presenta le tappe di Crans Montana e La Thuile, sicuramente difficili. La seconda pista non la conosco in realtà, ma mi hanno parlato di un tracciato tosto.
VONN – Secondo una dichiarazione riportata da alcuni media, il tecnico personale di Lindsey Vonn avrebbe detto che all’americana mancano un po’ avversarie come Tina Maze e Anna Fenninger anche dal punto di vista degli stimoli. Ammesso che si tratti di parole veramente espresse, posso anche capirle. Vonn viene da 7-8 stagioni in cui ha duellato prima con Maria Riesch e poi con Maze e in parte con Fenninger, ma non solo sul campo, diciamo anche a parole. E’ stato uno scontro pure di caratteri. Adesso si sta cercando di creare questa contrapposizione con Lara Gut, per aggiungere un po’ di ‘pepe’ alla Coppa del Mondo; vediamo come reagirà Lara, se sta al gioco: di fatto è il primo anno che è così competitiva per il primo posto della classifica generale.
AZZURRE – All’Italia manca sempre qualcosa, in velocità. A parte Schnarf e un po’ Brignone in superG, adatto alle sue caratteristiche, non è stato raccolto granché. Credo sia un peccato per le azzurre essere uscite da Cortina senza nemmeno un podio.
SPUNTI – Dal punto di vista degli spunti tecnici, non è semplice analizzare le gare sulla Olympia delle Tofane. Gare dominate da una Vonn che sta sciando in assoluto controllo, all’80% delle sue possibilità o forse anche meno. Le basta quello per vincere, si vede che non spinge al massimo. A lei in questo momento va bene anche così. Si può magari parlare della tracciatura del superG: Platzer ha cercato principalmente di mettere in difficoltà Lindsey Vonn, ma dimenticandosi, per me, di favorire… Lara Gut. Risultato: un superG lento, rotondo, con troppa poca velocità per pensare di creare problemi all’americana; allo stesso tempo Gut ha bisogno di più velocità, di dossi, insomma di più azione per cercare di rivaleggiare con Lindsey. Altro spunto di riflessione e torno al paragone iniziale Kitz-Cortina. Qualcuno ha detto che Svindal e Reichelt si sono messi nella condizione di cadere andando oltre il limite, esagerando. Ma loro lo hanno fatto perché hanno provato a vincere, tutto qui. Ecco, forse questa idea di provare ad andare al limite manca al settore femminile, sono veramente in poche a provarci. Ma, come abbiamo già detto in altre circostanze, lo sci alpino femminile sta attraversando una fase di transizione tra due generazioni. Resta l’idea già espressa: Vonn decide lei quando vincere, in velocità. Vedremo adesso a Maribor come andrà, Lindsey ha già lanciato il guanto di sfida ammettendo che la pista le piace e che in Slovenia ha già vinto in gigante… Gut non può sciare ancora come a Flachau, altrimenti diventerà dura per lei restare in gioco.