Un secondo posto che dice tanto, esprime tutto. Un secondo posto che vale una vittoria. Un podio che ha il significato di rivincita, di scommessa finalmente vinta. Un risultato straordinario per un atleta che ne ha vissute di cotte e di crude. E già, perchè Guglielmo Bosca, ventidue primavere, carattere deciso e spiccata personalità, ha fatto il colpaccio
in Stiria nel superG di Coppa Europa sulla pista di Reiteralm. E anche se lo vedi e ci parli e ti sembra il ritratto della serenità, Bosca è un bel tipo di quelli duri a morire. Ha tribolato non poco in questi anni. E ci può anche stare, è la vita dello sportivo d’alto livello, ma c’è da riconoscere che non è da tutti rialzarsi dopo un momento negativo e lasciare il segno. Il milanese, ma valdostano d’adozione, è entrato e uscito dalla squadra nazionale. Non crediamo per demeriti, anche se la FISI spesso nasconde i problemi finanziari e parla di esclusioni tecniche. Ma Gugu, come tutti lo chiamano nel mondo dello sci, non si è dato per vinto. Impossibile per chi lo conosce credere il contrario. Già l’anno scorso tesserato con l’Esercito, ha preso le misure in Coppa Europa e nel finale di stagione si è messo al collo due medaglie tricolori assolute. Ma non è bastato per rientrare in squadra nazionale. Ma Guglielmo invece di abbattersi, si è dato da fare per continuare la sua avventura. Da solo, con gli amici del Crammont Mont Blanc, dall’autunno poi aggregato con la
squadra di Coppa Europa.
ENTUSIASMO – Eccolo cosa ci dice dopo questa fantastica seconda piazza: «Finalmente un grande risultato. Ero partito forte già a Soelden, adesso arriva questo secondo posto e il terzo provvisorio nella classifica di specialità. E’ una gioia incredibile, ma soprattutto una conferma che ho fatto bene a non mollare. A dire la verità non ho mai pensato di abbandonare l’agonismo, ma sarei bugiardo a dire che non mi sono mai trovato spaesato a volte…Tuttavia la svolta a fine estate. Ho avuto modo di allenarmi in qualche occasione con il gruppo Coppa Europa e questo mi ha aiutato a raggiungere questi traguardi, quindi ci tengo a ringraziare Alexander Prosh, Stefano Pergher e Fabio Vierin. Assieme a loro un ringraziamento speciale va al Centro Sportivo Esercito (Roger Pramotton) e allo sci club Crammont con Luca Rossi e Ottavio Bieller.
CONSAPEVOLEZZA – «E adesso? Non voglio fermarmi qua, ma la cosa più importante è la consapevolezza che davvero so cosa sono in grado di fare». Chiude il milanese: «Sono contento di aver condiviso questa gioia con Emanuele Buzzi e con il team azzurro. Sono una bella squadra, si respira un’aria positiva». Già… L’allegra brigata
di Prosch’ ha colpito ancora! E domani c’è un altro superG a Reiteralm.