Vail 2015, l'oro piu' bello per Mikaela Shiffrin

Vince soffrendo, sulla pista di casa. Argento Hansdotter, bronzo Strachova

Il congedo perfetto per un Mondiale bellissimo a livello femminile, nonostante le piste delle discipline tecniche abbiano lasciato più di un dubbio. Ma il pubblico, la preparazione dei tracciati, la difficoltà della Raptor, i ‘disegni’ delle due manche di slalom, la bravura di atlete come Anna Fenninger, Tina Maze, Mikaela Shiffrin (per citare solo le migliori), hanno reso spettacolare la 44esima rassegna iridata nella storia di questo sport, nelle gare ‘rosa’. 

ORO CASALINGO – E alla fine è arrivato anche il successo che tutto il Colorado voleva, quello della figlia prediletta, nata e cresciuta  tra Vail e Beaver Creek, ovvero Mikaela Shiffrin. Vittoria scontata? Mica tanto. La 19enne di Avon è partita con quattro decimi di vantaggio, nella seconda manche, su Frida Hansdotter, ma ha probabilmente voluto controllare troppo nella prima parte o, forse, come ha ammesso lei stessa ‘a caldo’, è stata disturbata dall’ombra. Morale, all’intermedio n.1 era dietro la svedese! Vantaggio dilapidato. Una volta piombata sul piano e nel sole, però, la campionessa olimpica in carica ha cambiato marcia, entrando con grande velocità sul cambio di pendenza finale, ‘tirando’ una riga nelle ultime porte e vincendo con merito, anche se con il brivido. Meglio così, un finale stupendo regalato dalle ultime dieci atlete scese nelle seconda manche, un’emozione dopo l’altra, un brivido continuo. E una gara che si è decisa all’ultima porta.

STORIA – Morale: Mikaela Shiffrin, a 19 anni, vince il suo secondo titolo mondiale in slalom, con il quarto tempo di manche e 1’38’’48 totale. Si devono aggiungere due coppe di specialità nella disciplina, dodici vittorie in Coppa del Mondo (1 in gigante, 11 in slalom), 1 oro olimpico. Il futuro è tutto suo. Con o senza velocità. A 0’’34 si piazza ‘miss costanza’, Frida Hansdotter, già bronzo a Schladming 2013; a 0’’77 Sarka Strachova, alla quarta medaglia iridata, seconda di bronzo (fu oro nel 2007), che scrive la storia più umana di questo Mondiale, dopo l’operazione per un tumore benigno al cervello subìta nel luglio 2012. Ha visto la sua vita sconvolta in maniera drammatica, ma ha saputo tornare più forte di prima, dopo la paura, la sofferenza, i molti chili persi; ha cambiato sciata, alimentazione, ha costruito una famiglia sposandosi (i primi successi li ha ottenuti come Zahrobska), ha sofferto  per due anni, non ha mollato e quest’anno si è ripresa tutto: prima il podio in Coppa, poi quello iridato. Bellissimo, e commovente. Le migliori tre della prima manche non hanno tremato e sono rimaste lì dov’erano, anche dopo la seconda. Questo è lo sci al top. Non succede (quasi) mai. Ma quando capita, significa che il livello, anche se magari per poche atlete, è altissimo. 

ALTRE – Quarta Zuzulova, in rimonta di sei posizioni, brava a sfruttare la 2a manche disegnata dal papà, staccata comunque di 0’’43 dal bronzo e di 0’’77 dalla vetta. Ha perso la medaglia ovviamente nella prima prova, un peccato perché poteva (e forse doveva) essere il suo pendìo. Complimenti ai tracciatori in entrambe le manche, hanno fatto il possibile su una pista oggettivamente molto poco ripida. Quinta Zettel, sesta Mielzynski, settima Thalmann, 8a Maze, a secco di medaglie nelle discipline tecniche su una neve che l’ha un po’ ‘impantanata’ (ma è ovviamente la regina dei Mondiali con Anna Fenninger ), nona Noens, decima Gagnon. Uscite Hosp, Michelle Gisin, Holdener e Kirchgasser: quest’ultima ha buttato via una grande occasione, sbagliando alla quinta porta. Male Pietilae-Holmner, Swenn-Larsson, Hector e Barioz. 

ITALIAChiara Costazza e Federica Brignone l’orgoglio ce l’hanno messo in pista, nella seconda manche, e hanno recuperato posizioni, segno che comunque si poteva fare molto meglio. Chiusura dignitosa, anche se quello di Vail 2015 è il primo Mondiale senza medaglie per l’Italia femminile da… Vail ’99! In mezzo, da Karen Putzer passando per Nadia Fanchini, almeno un alloro era sempre stato vinto dalle ragazze azzurre. Rassegna iridata disastrosa, salviamo l’ottavo posto dell’eroica Merighetti in discesa, quello di Francesca Marsaglia in Combinata e il decimo di Elen Curtoni in superG. Il problema è che la gara più attesa era il gigante, ed è stata sbagliata da tutte le nostre ragazze. Comunque. Il passato non si cancella, è l’ora delle riflessioni, ma non dei processi sommari perché la stagione non è andata così male come il Mondiale, adesso voltiamo pagina e pensiamo alla Coppa del Mondo. Costazza ha chiuso 16esima a 3’’43 (era 22esima), Brignone 19esima a 3’’71 con il 10 tempo di manche. Uscita Manuela Moelgg.

Sipario sulle gare femminili. Entusiasmanti.  

 
 

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