A tu per tu con Alby Ghezze – Parte 1

Gli approfondimenti di Race – Abbiamo incontrato il tecnico cortinese

L’appuntamento è in anticipo rispetto alla (sua) consueta partita a golf, con gli amici: primo, perché durante, non c’è per nessuno; secondo, perché, metti caso non vada esattamente come se l’era immaginata, magari (ma ipotizziamo noi) l’umore non sarebbe dei migliori per una lunga chiacchierata… Scherziamo, ovviamente, sullo svago preferito di Alberto Ghezze, cortinese (nato a Roma), classe ’67, da un anno responsabile della squadra di velocità femminile in Coppa del Mondo, ruolo nel quale è stato confermato. Nel 2013-2014 le velociste azzurre hanno raccolto gli unici due podi dell’intera compagine italiana, con Elena Fanchini, in discesa, tra Beaver Creek e Lake Louise (due terzi posti); hanno sfiorato una medaglia olimpica con Daniela Merighetti, sempre in libera (4° posto); ritrovato una Nadia Fanchini protagonista pure in superG e “scoperto” finalmente il potenziale (nemmeno fino in fondo) di Verena Stuffer.  Certo, era lecito comunque aspettarsi di più da tutta la squadra, mentre ora sarà fondamentale ritrovare Sofia Goggia dopo l’ennesimo infortunio. Di tutto questo e molto altro abbiamo parlato proprio con “Alby”, passando al setaccio anche, nome per nome, le prestazioni di tutte le “sue” ragazze nell’annata scorsa, con proiezione, però, rivolta al futuro, alla prossima stagione.
Ecco dunque il Ghezze-pensiero su svariati argomenti:

DIRETTORE SPORTIVO 

“Con questa nuova figura i responsabili di squadra avranno ora più potere decisionale, diciamo, più libertà di scelta, e io di questo sono solo felice. Le situazioni più delicate, legate alle dinamiche di atlete che si alternano fra le due squadre e magari delle “ultime” atlete da aggregare alla squadra durante le varie gare di Coppa, saranno gestite da Massimo Rinaldi, la persona più indicata per questo ruolo. Massimo avrà moltissimo lavoro da fare e so che si è già gettato anima e corpo nell’impresa”.
STAFF DISCIPLINE VELOCI  
Con Alberto alla guida, sono rimasti i tecnici Feltrin, Mair, Viale, così come gli skiman Lavelli, Zonin e Giongo. “Purtroppo, con estremo dispiacere, non abbiamo potuto confermare anche Monika Mueller, la nostra preparatrice atletica, ma per una semplice questione pratica: non essendoci più il direttore tecnico, Raimund Plancker, che era in pista con noi in tutte le gare, avevo l’esigenza di sostituirlo con un tecnico che fosse anche preparatore atletico. Da qui la scelta di Damiano Scolari, che già ricopriva questo ruolo in squadra B con Lorenzi. Ragazzo molto ferrato sulla preparazione atletica (ho avuto anche l’ok del nostro nuovo referente per il settore, Manzoni), ma che comunque mastica sci da 20 anni”.
PREPARAZIONE ATLETICA
“Quasi tutte le ragazze hanno già iniziato, partendo come sempre dal lavoro aerobico, corsa, bicicletta ecc ecc. Qualcosa cambierà, perché per il momento non abbiamo in programma raduni atletici di squadra. Essendo Damiano Scolari una new-entry, ritenevo non avesse senso che si presentasse davanti a sette ragazze, con esigenze tutte diverse, magari per fare una settimana di bici, tenendo conto comunque del fatto che i raduni possono essere utili per cementare il gruppo. Ho preferito, però, “mandarlo in giro” dalle varie ragazze, eventualmente per parlare con un preparatore atletico personale se c’è (Schnarf, Merighetti, Marsaglia, Stuffer, per esempio, ce l’hanno, ndr), in modo da conoscere meglio singolarmente le ragazze, scoprire i loro problemi eventuali, di modo che poi sappia muoversi durante i raduni sugli sci. Per fare un esempio semplice, fondamentale ovviamente aver ben presente che Daniela Merighetti deve tenere sotto controllo la schiena, Elena Fanchini le ginocchia e via dicendo. Insomma, il tutto per non arrivare impreparato ai raduni sugli sci. Mi sembrava e mi sembra la via più semplice per iniziare a lavorare, ne ho parlato ovviamente con le ragazze che erano tutte felicissime della scelta. In attesa della riunione con Manzoni per avere le linee guida generali sulla preparazione atletica, che poi seguiremo tutti in futuro: scelta, questa di Manzoni, che mi rende particolarmente felice. La speranza è quella di avere poi un indirizzo unico, con test valutativi fatti poi a cicli, per tenere monitorate le atlete, in modo che tutto questo lavoro atletico sia più ordinato e professionale. Per quanto riguarda Sofia Goggia ed Elena Curtoni, che non lavorano con preparatori personali, sarà proprio Damiano a seguirle più da vicino”.

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