Intervista al dt azzurro prima della partenza degli azzurri per l'Argentina
Domani il primo gruppo maschile della nazionale parte per l’Argentina. Con il dt azzurro Claudio Ravetto, facciamo un po’ il punto della situazione in casa Italia.
Allora quali sensazioni?
«Inizia l’avventura, la nostra stagione parte adesso. Il grosso della squadra andrà in Argentina il 16 agosto (e lo stesso Ravetto partirà il 16, ndr), domani partirà il primo gruppo con Matteo Guadagnini. E’ un mese decisivo dove dovremo dare il massimo».
Le condizioni come sono?
«Non c’è molta neve a Ushuaia, ma può essere un vantaggio visto che potremo allenarci sul duro. Il problema può riguardare solo i discesiti visto anche anche a Las Lenas non ha nevicato molto e dunque sarà più difficile fare velocità. La squadra svizzera di discesa, per esempio, ha deciso di non partire per il Sudamerica, vedremo se la situazione migliorerà».
Un inizio stagione con tante situazioni da risolvere per te, Blardone, Rocca, la questione ski man…
«Non metterei a confronto Blardone e Rocca, sono situazioni diverse: Max ha fatto una scelta, Giorgio sarebbe partito con noi, ma rimane a casa per stare vicino ai figli. Per quanto riguarda gli ski man la federazione si è dimostrata molto disponibile, forse è l’unica che ha pagato per poter avere gli ski man con le squadre in Argentina. E poi non dimentichiamoci che abbiamo investito molto nella ricerca e nella preparazione atletica. Credo che abbiamo fatto il massimo possibile».
Come è stato l’inserimento di Theolier e come si sta trovando Max Carca nel nuovo ruolo con i polivalenti?
«Theolier si è integrato subito molto bene. Non ha voluto stravolgere il precedente lavoro di Carca, anche perché con Max aveva spesso lavorato insieme. Di sicuro è un uomo di grande personalità che sa trasmettere le sue idee alla squadra. Per quanto riguarda il gruppo dei polivalenti crediamo sia la soluzione giusta: Carca inizierà a Ushuaia e poi andrà con Rulfi a Las Lenas con i discesiti, il suo lavoro inizia in questo periodo».
Ultima cosa, obiettivi?
«E’ uno solo, i Giochi Olimpici, anche perché nelle ultime due edizioni a livello maschile non siamo andati bene. Lo sci è sport dove magari ti sei allenato benissimo, puoi essere in forma e non raccogliere nulla. E soprattutto è impossibile programmare solo un appuntamento: chi lo dice, dice una falsità. E poi la Coppa del Mondo serve ed è importante: non solo per trovare il feeling con la gara dopo tanti mesi, ma anche perché è importante avere pettorali bassi per Vancouver. In gigante e slalom partire nei primi sette sarà sicuramente un vantaggio importante, se non fondamentale».