Serra è il 'collante' fra tutte le realtà sotto le squadre A
Il riposo del Capitano. Dopo il nuovo incarico di direttore tecnico del settore giovanile e l’avvio della preparazione, Alessandro Serra sta trascorrendo un periodo di vacanza in Costa Azzurra. Dalla ‘Serra Armada’ alla ‘Serra Family’ si potrebbe dire: il gruppo, il branco è sicuramente nel suo dna. Staccare la spina, ricaricare le batterie, riposare. E anche pensare, riflettere, fare il punto della situazione su questa nuova esperienza.
IL CAPITANO DEL ‘RESTO DEL MONDO’… – Ci siamo messi in contatto con il coach di Cesana Torinese, trasferito tuttavia da più di un anno a Susa con la famiglia: «Ora il quadro della situazione è più chiara. Sto parlando del nuovo incarico di direttore tecnico giovanile, ma anche della filosofia, dell’impronta che in accordo con il presidente Flavio Roda e i dt Claudio Ravetto e Raimund Plancker vogliamo dare. Innanzitutto c’è da chiarire subito un punto, che è fondamentale ed è un dato di fatto nuovo, con cui faremo sempre i conti. Prima i confini fra club, comitati, gruppi militari, squadre nazionali giovanili, gruppi Coppa Europa e squadre maggiori erano ben perimetrati. Adesso il sistema cambia. Ci sono i gruppi Coppa del Mondo e poi…il resto del mondo! Si, le squadre A da una parte e tutto un blocco dall’altra. Ma è un blocco eterogeneo, magmatico, un insieme di situazioni in divenire costantemente, ma una cosa sola. Da gestire comunque insieme nonostante le diversità. Da oggi bisogna ragionare in un altro modo se si escludono i big azzurri che si cimentano in Coppa del Mondo. Una volta dall’ingresso in C fino alla A gli atleti stavano in squadra anche per un decennio, venivano come sradicati dalle realtà di base che erano stati responsabili della loro formazione. Ora invece c’è uno stretto contatto con queste realtà, nasce il concetto del monitaraggio, di controllo, delle squadre aperte in entrata ed in uscita. Da qua l’esperienza delle squadre C&B, degli stage dei Senior cosidetti di interesse nazionale, degli stage di Aspiranti. Da qui il dialogo costante tecnico e logistico con militari e realtà regionali, perchè tutti dobbiamo andare verso una strada unica».
IN COPPA EUROPA CON CONTINGENTI COMPETITIVI – Continua il ‘Capitano’: «Cambia completamente anche il valore che daremo alla Coppa Europa. Sarà quello il circuito dove tutti dobbiamo puntare. Ogni gara, allenamento, situazione, decisione avrà come fine quello di allestire contingenti per le gare del circuito continentale che siano competitivi. E per fare questo mi serve la ‘panchina lunga’, una rosa sui cui scegliere. Devo tenere in considerazione non solo i C&B coordinati da Devid Salvadori e Roberto Lorenzi, ma anche i militari più competitivi e gli atleti di interesse nazionale. E poi anche altri che si mettono in mostra nelle FIS, perchè no. Di questo passo non solo cercheremo di riempire i contingenti, ma di farlo con gli atleti giusti al posto e al momento giusto. Credo che questo sia un sistema nuovo, ma soprattutto più efficiente ed equo».