Kranjska Gora, ecco gli highlights

Si sono alzate le temperature ed è arrivata la pioggia. La Podkoren è stata messa a dura prova dal meteo. Gli organizzatori hanno fatto il possibile per rendere la due giorni slovena degna della coppa del mondo e va detto che non si poteva fare di meglio in tali condizioni. Piuttosto, viene da chiedersi come mai si insista a collocare la tappa di Kranjska Gora a marzo. Si tratta di una località al di sotto dei 1.000 mt di altitudine e le probabilità di trovare caldo e neve inconsistente è decisamente alta.

SEMPRE LIGETY – La prima manche del gigante è stata tracciata dall’allenatore austriaco. Distanze ravvicinate e angoli esagerati. Il tutto, con il chiaro intento di mettere in difficoltà Ted Ligety e favorire Marcel Hirscher. Missione fallita! Ligety trova ritmo e conduzione come sempre e si aggiudica la manche. La seconda frazione è più filante (per alcuni si parla di 12 secondi in meno), ma il copione non cambia. Senza contare il campionato del mondo, arriva la quinta vittoria su sette gare per il fuoriclasse americano, un dominio assoluto. Con il cambio delle geometrie degli sci da gigante, si pensava che i tracciati sarebbero stati meno angolati, a volte più distanti rispetto alla passata stagione. Invece si è visto di tutto quest’inverno e Ligety è l’atleta che ha fatto meno notare questo stravolgimento dei materiali, trovando subito feeling, sfruttando le inclinazioni come con i vecchi sci e creando spesso maggiore velocità rispetto alla concorrenza.

BRUTTO SPETTACOLO – Se al tempo non si comanda, non possiamo dire lo stesso sulle tracciature. La prima manche dello slalom gigante non ha offerto un bello spettacolo. Angoli davvero esagerati, velocità bassissima, atleti in seria difficoltà. Al di là delle valutazioni tecniche, per coloro che seguono lo sci in televisione non deve essere stato entusiasmante.

IL RITORNO DI KOSTELIC – Onore al merito, Ivica Kostelic torna alla vittoria in slalom dopo più di un anno. Le condizioni sono quasi proibitive, piove, il manto nevoso è impregnato d’acqua e solfato. Le buche vanno assecondate e in questo Kostelic conferma di essere un maestro. Va detto però che la vittoria l’ha buttata via Alexis Pinturault, dominatore della prima manche e in testa con ampio margine fino a metà del muro della seconda, prima di uscire.

HIRSCHER NON PERDE UN COLPO
. Dopo un grave errore nella prima manche, qualcuno avrà pensato che questa volta il podio sarebbe stato impossibile. E invece, per l’ennesima volta è arrivata la reazione vincente. Una seconda manche fantastica su pista deteriorata. La solita reattività e rapidità con passaggi stretti sul palo nonostante le buche. Una rimonta che lo porta al secondo posto dall’ottava piazza, a due decimi dalla vittoria. La coppa di specialità è sua e la coppa generale è più vicina, anche se a Lenzerheide Svindal venderà cara la pelle, memore del trionfo del 2007, proprio alle finali disputate nella località svizzera.

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