Shiffrin: «Sono pronta e non abbandono il progetto velocità»

Sessantaquattro giorni dopo l’incredibile caduta nel riscaldamento ad Åre, con conseguente infortunio, Mikaela Shiffrin può annunciare trionfale il suo ritorno in Coppa del Mondo, che avverrà lunedì prossimo, 15 febbraio 2016, a Crans Montana, in Svizzera, durante lo slalom che recupera quello annullato a Maribor, l’ottavo della stagione, il terzultimo.

SALUTE – La sua sciata è tornata a essere naturale, quasi identica a quella pre-infortunio. Manca veramente poco. La lesione al legamento collaterale mediale del ginocchio destro è completamente guarita, così come è stata ricomposta la micro-frattura al piatto tibiale sempre dello stesso ginocchio, che ha causato un piccolo ritardo nella riabilitazione, perché scoperta solo successivamente. Mikaela ha lavorato duramente negli ultimi giorni con Kim Erlandsson, serviceman dell’Atomic. A meno di sviluppi ulteriormente clamorosi, a Shiffrin restano tre slalom e due giganti da disputare (più il City Event di Stoccolma, volendo), quindi solo cinque prove (o sei al massimo). Nella classifica di specialità tra i rapid gates è ottava pur avendo partecipato a due sole gare (ad Aspen, entrambe vinte, la prima con distacco record…).

PAROLA A MIKAELA – Al sito ufficiale Atomic, Shiffrin ha appena rilasciato un’intervista di cui vi ‘sveliamo’ le frasi più significative: «E’ persino divertente la situazione perché… ovviamente non ho mai pensato di dover occuparmi di infortuni e riabilitazione, ho sempre lavorato al massimo per prevenirli il più possibile. Raramente cado sugli sci, se mi trovo in una situazione di pericolo, e lo percepisco, durante allenamenti o gare, tendo a rallentare prima di cadere e rischiare appunto di farmi veramente male. Però sappiamo tutti che può capitare e non facciamo altro che ripetere “gli infortuni sono parte integrante del nostro sport”. Sono stata fortunata tutto sommato, mi sono fatta male in quelle parti del ginocchio meno gravi, che possono… sistemarsi praticamente da sole, senza operazione. Ovviamente sarebbe stato tutto diverso se mi fossi rotta un crociato o il menisco».

COPPA DEL MONDO – «Non mi sono persa nemmeno una gara a casa davanti alla televisione. Ho visto tutto, uomini e donne. E’ bello osservare i ragazzi, hanno un’intensità superiore quando sciano. Sembra sempre che per loro ogni gara debba essere… l’ultima! Kristoffersen e Hirscher sono così diversi nella loro sciata, ma ugualmente bravissimi. Sembra che gli sci siano parte integrante dei loro piedi».

VELOCITA’ – «L’infortunio non ha cambiato i miei progetti sulla velocità. Se mi fossi fatta male durante il mio primo superG, allora forse sarebbe stato tutto diverso, ma l’infortunio è avvenuto durante il riscaldamento prima di uno slalom gigante, una disciplina che ho sempre praticato. Questo dimostra che qualsiasi cosa può accedere ovunque, posso solo cercare di essere preparata al meglio, ma poi l’imprevisto è dietro l’angolo. Non c’è però nessun motivo di fermare progetti sulla velocità nel momento in cui sono di nuovo pronta a gareggiare».

 

 

 

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