Una giornata con Aksel Lund Svindal

Abbiamo incontrato il campione norvegese presso lo stabilimento Dainese

Puntuale e sorridente. Così abbiamo incontrato Aksel Lund Svindal venerdì scorso a Vicenza presso lo stabilimento di Dainese, l’azienda italiana che gli fornisce casco e protezioni. È arrivato dall’Austria a bordo della sua Audi RS6 accompagnato dal papà Bjorn per visitare la produzione e indossare il primo prototipo del casco che utilizzerà nella prossima stagione agonistica, prima di dirigersi al Mugello dove ha assistito alla tappa del MotoGP. Naturalmente non ci siamo fatti sfuggire l’occasione per realizzare un’intervista esclusiva (che potrete leggere sul primo numero di ‘Race ski magazine‘ della prossima stagione) e per trascorrere una giornata in compagnia del vincitore della Coppa del Mondo. «L’ho combinata bella eh…» se la rideva Aksel tornando con la memoria ai risultati della scorsa stagione. «Certo, le medaglie ai Mondiali, la Coppa del Mondo generale… Ma l’emozione più grande è stata quella di affrontare il salto del Golden Eagle a Beaver Creek. Da quando ho rimesso gli sci ai piedi non ho mai smesso di pensare a quei dieci secondi di pista, quando mi sono trovato lì era come l’avessi fatto migliaia di volte quel salto. Penso che vincere quella gara, dopo tutto ciò che era successo, sia stata la più grande impresa sportiva della mia vita». Come dargli torto…
Con Aksel abbiamo affrontato le più disparate tematiche, commentando la stagione trionfale del rientro, sia dal profilo sportivo che umano, ottenendo sempre risposte intelligenti e ponderate. Ora per lui ci sarà un periodo di relax in Norvegia, quindi preparazione atletica in Austria intervallata da uscite sui ghiacciai svizzeri di Saas-Fee e Zermatt. Infine, dal 3 settembre, un ciclo di tre settimane sulla neve a Portillo, in Cile. Nell’occasione Aksel ci ha chiesto anche di promuovere il suo nuovo sito internet personale www.aksellundsvindal.com. È davvero interessante, con gallery fotografiche aggiornate costantemente, un blog curato dallo stesso Aksel con cadenza quasi quotidiana e un servizio di messaggeria con cui è possibile inviare ogni tipo di quesito a cui si prende cura di rispondere personalmente. L’ultimo pensiero prima di salutarci è stato per un collega sfortunato. «Credo che Daniel Albrecht ritornerà a gareggiare. Ha avuto un incidente ancora più grave del mio, ma ora ho sentito che sta meglio e che le prospettive per lui sono buone. Daniel è un campione, soprattutto nella testa e questa è una componente fondamentale per superare un trauma così grave». Se lo dice lui, possiamo crederci!

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