Stefano Gross in trionfo ad Adelboden

Finalmente. L’Italia delle discipline tecniche è salita sul podio. E lo ha fatto su quello più alto. Ad Adelboden ha vinto Stefano Gross, alla sua prima affermazione in carriera. Il trentino, quinto dopo la prima manche, ha fatto una prova magistrale, ha tagliato il traguardo esultando in prima posizione e gridando «Vamonos». Una discesa al limite della perfezione e in netto vantaggio rispetto al compagno di squadra Giuliano Razzoli. Il trentino ha poi fatto la differenza sul muro finale e concluso in 1.56.70. Neanche Marcel Hirscher è stato davanti. In vantaggio fino all’ultimo, l’austriaco è rimasto dietro per soli 3 centesimi, finendo terzo. Anche Fritz Dopfer ci ha provato fino in fondo, era davanti a Gross fino all’ultimo intermedio (50/100), ma sul traguardo ha chiuso due centesimi dietro, secondo. Una gara tiratissima con 3 atleti racchiusi in solo 3 centesimi. Strepitosa prova anche per Giuliano Razzoli. L’oro olimpico di Vancouver ha sciato molto forte fino a metà tracciato, poi, sul muro finale, si è difeso, sporcando leggermente l’azione. Razzoli ha recuperato fino al quarto posto, staccato di 55/100 dal compagno di squadra.

PECCATO PER THALERPatrick Thaler non è riuscito a trovare il ritmo. Già dalle prime porte ha perso il vantaggio, prima di deragliare all’ingresso del muro finale. Terza gara e terza volta a punti Manfred Moelgg. Il marebbano nella seconda ha perso qualche posizione, dopo aver commesso un errore sul muro finale. Ha comunque concluso la sua terza gara stagionale al 17° posto, a 1”56 dalla vetta.

GROSS INCREDULO – Il fassano, subito dopo la sua discesa, era consapevole di aver fatto una manche perfetta. Si aspettava però la zampata di Hirscher e Dopfer e non credeva di poter vincere. Subito dopo l’arrivo del tedesco è esplosa la festa in casa Italia. ‘Sabo’ ha esultato, incredulo, correndo dentro la ‘finish area’ e lanciando sci e bastoni. Dall’altra parte, in pista, il responsabile Raimund Plancker è letteralmente esploso di gioia e lasciato andare in un urlo liberatorio.

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