Spaccatura all'interno della Fisi

Al prossimo consiglio sfiducia a Morzenti?

Spaccatura nella Fisi. I consiglieri si sono ‘contati’ per avere una maggioranza in grado di sfiduciare il presidente Morzenti già nel prossimo consiglio previsto in occasione di Skipass a Modena. Così tutto il consiglio della Fisi potrebbe decadere e la palla passerebbe al Coni – che tra l’altro vuole garanzie sulla sua posizione creditoria nei confronti della Fisi – che solitamente in questi casi nomina un commissario. Tutto questo nella stagione olimpica, a pochi mesi dalle elezioni, in calendario ‘naturalmente’ nella prossima primavera. Ma tant’è: la situazione all’interno della Fisi è compromessa.

L’ultimo contrasto, un po’ la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, in merito al cambio del fornitore tecnico: il vice presidente Ghilardi si è mosso in prima persona con Vuarnet, Morzenti lo ha ‘fermato’ preferendo una decisione collegiale attraverso il consiglio di presidenza. In ballo c’erano anche il vecchio contratto con Fila, eventuali penali, altre proposte di fornitura. Morzenti paga anche il fatto di non aver portato altri sponsor: sul tavolo sono arrivate diverse offerte (Melinda, Mapei, Bosch, Trentino solo per citarne alcune), anche se nessuno come main sponsor, ma tutti insieme avrebbero fatto cassa. Stesso discorso con i comitati organizzatori: il principio di una maggiore percentuale per i diritti televisivi a favore della Fisi è accettato da tutti, ma passare da 0 a 100 dall’oggi al domani appare improponibile. Se ci fosse stata qualche ‘toppa’ in più sulle giacche degli azzurri, se fosse stato accettato il 35% offerto dagli organizzatori, tutti sarebbero soddisfatti, soprattutto con molti più soldi a disposizione. E stiamo parlando di oltre un milione di euro.

E’ vero che il bilancio presentato è in attivo, ma la posizione di Morzenti diventa attaccabile senza queste risorse possibili in più. Senza dimenticare il rapporto con gli atleti: la richiesta di una percentuale sui loro contratti, poi ritirata, non è andata giù. Aver fatto pagare il volo aereo in Argentina agli atleti, a fronte del pagamento da parte della Fisi della trasferta degli skiman non pagati dalle aziende, anche se condivisa dalla maggioranza degli stessi atleti, è diventato un altro argomento della campagna elettorale. Che di fatto è iniziata: il fronte contro Morzenti è soprattutto forte nelle Alpi Centrali, in Alto Adige (dove il vice presidente Richard Weissensteiner è in minoranza) e in Valle d’Aosta. C’è già il nome del candidato alla presidenza, quello di Manuela Di Centa, parlamentare del Popolo delle Libertà, che avrebbe il sostegno del ministro Frattini che mesi fa si è dimesso dalla carica di presidente della commissione attività formative.

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