Fuori Shiffrin, a Zagabria libere tuttte ed ecco che la “piccola” Slovacchia fa la storia: prima e seconda con le uniche due atlete in gara, meglio anche di Flachau un anno fa (prima e terza) e tutto per merito delle solite sospette, Veronika Velez-Zuzulova e Petra Vlohva, che girano il mondo con team privati e che ultimamente sono persino giunte ai ferri corti con la Federazione. Soffia il vento dell’est sulla Croazia, visto che il podio è completato dalla cea Sharka Strachova, cui mancava il podio in stagione dopo essere sempre entrata nelle dieci nei precedenti quattro slalom. Ottava, esattamente come a Semmering, Chiara Costazza, unica azzurra al traguardo.
CROAZIA – Sulla Collina di Sljeme, pronta a festeggiare, dopodomani, i cinquant’anni esatti dalla prima gara maschile di Coppa del Mondo, andata in scena il 5 gennaio 1967 a Berchtesgaden, in Germania, il quinto slalom stagionale, 16esima prova del circuito maggiore in assoluto, regala emozioni forti dopo l’uscita nella prima manche di Shiffrin e Holdener, entrambe per inforcata (in totale, 21 atlete non hanno concluso la prova nella prima metà di gara). Zuzulova amministra poi sul “muro” finale, tremando un po’, un vantaggio cospicuo costruito nella prima parte della seconda manche andando a prendersi con merito, con la sua grande solidità sui piani, ma non solo, la quinta vittoria in Coppa, quarto podio stagionale consecutivo, 28esimo in assoluto, primo a Zagabria, in 2’02”53. Dietro di lei la compagna di squadra Petra Vlhova (allenata da Livio Magoni e seguita atleticamente da Mattia Freo), staccata di soli 0”24, al secondo podio stagionale dopo quello ottenuto a Levi, quinto in assoluto, probabilmente la più brava nella seconda run al di là del miglior tempo parziale. Dopo un leggero calo di forma e la malattia che l’ha debilitata a Semmering, Petra, ancora giovanissima ex iridata junior e oro olimpico giovanile, sta tornando dove le compete. Cioè molto, molto in alto. Due slovacche ai primi due posti in una gara di Coppa del Mondo, ovviamente è record! Terza come detto Strachova, al primo podio stagionale, staccata di 52 centesimi, per la 16esima volta in carriera tra le migliori tre. Ora le serve una vittoria che manca da sette anni. Le protagoniste citate oltre ad Hansdotter, quarta, e Bernadette Schild, quinta già oltre il secondo di ritardo, hanno comunque mostrato una sciata diversa, più veloce e completa rispetto al resto delle slalomiste. E la sorellina di Marlies dimostra i progressi già palesati nelle ultime due prove tra i “rapid gates”. Sesta Gagnon, settima una buona Stiegler, ottava Costazza. La fassana entra ancora tra le migliori dieci dopo Semmering, si avvicina nuovamente all’ingresso nel primo gruppo di merito, esulta per la ritrovata continuità e stabilità tecnica, sicuramente, ma adesso dovrebbe fare un ulteriore passo per tornare tra le prime cinque al mondo, un piazzamento che le manca da otto anni (Bormio 2008). Tra le dieci, tornando al risultato odierno, anche Truppe, nona, miglior risultato eguagliato, e Geiger, un ritorno al vertice. Primi punti in slalom nel circuito per McJames, Gasuna e Shkanova. Ben 17 Nazioni rappresentate nella seconda manche, con anche Russia, Bielorussia, Lettonia, Principato di Andorra, Serbia e Giappone. Un buon segnale, tutto sommato, per il Circo Bianco, che rispetto ad altri sport invernali può sì vantare tanti atleti competitivi, provenienti però spesso dalle solite Nazioni. Fuori Irene Curtoni, così come nella prima manche sono uscite Goggia, Bassino e Moelgg.
CLASSIFICHE E APPUNTAMENTI – In classifica generale non cambiano le prime quattro posizioni, occupate sempre da Shiffrin, Gut Stuhec e Goggia. Sale al sesto posto Zuzulova. Nella graduatoria di slalom, invece, Veronika, con 390 punti, si porta a sole 10 lunghezze da Shiffrin, vincitrice dei primi quattro appuntamenti tra i rapid gates (e quindi a quota 400 punti), ma oggi fuori. La Coppa del Mondo femminile torna nel weekend a Maribor, in Slovenia, con gigante e slalom. E l’addio al Circo Bianco, definitivo, di Tina Maze, in gara nella prova tra le porte larghe. Per vincere?