Matteo Guadagnini dt del Comitato Trentino

Con i maschi Vicenzi e Finazzer, con le femmine Cemin e Tavernaro

E Matteo Guadagnini? Il finanziere di Predazzo, dopo diverse stagioni con i gigantisti azzurri di Coppa del Mondo, ha lasciato la Fisi. La decisone è stata maturata durante l’inverno passato e comunicata proprio alla vigilia dell’ultimo gigante di Coppa a Lenzerheide con sensazioni ed emozioni miste fra nostalgia e liberazione. Adesso ‘Matte’ è il nuovo direttore tecnico del Comitato Trentino ed è già al lavoro sui ghiacciai, in particolare allo Stelvio, e negli skidome. «Era un po’ di tempo che il presidente della Federsci trentina Angelo Dalpez mi chiedeva, con una certa insistenza, di prendere in mano il settore sci alpino del Comitato. Poi durante le finali di Coppa Italia a Pampeago ci siamo incontrati e mi ha presentato un progetto ambizioso ed ho maturato l’idea di rimettermi in gioco con i giovani, grazie soprattutto alla sensibilità delle Fiamme Gialle che mi hanno consentito di concretizzare questo passaggio. Dopo tanti anni di esperienza internazionale ho ritenuto interessante questa nuova proposta. Ho tanto entusiasmo e devo dire che dai primi allenamenti ho riscontrato un’ottima educazione sportiva da parte del gruppo che ho a disposizione, merito anche dell’eccellente lavoro che è stato fatto dagli allenatori trentini del Comitato in questi anni». Di che progetto si tratta? «Verrà presentato a breve in una conferenza stampa dal presidente Dalpez, in attesa di definire alcuni passaggi burocratici. In sintesi di tratta di un finanziamento ad hoc per i giovani sciatori trentini grazie all’intervento diretto della Provincia Autonoma di Trento. Siamo già partiti e mi accompagnano quattro tecnici molto bravi come Enrico Vicenzi e Alessandro Finazzer che seguono il gruppo maschile, quindi Lorenzo Cemin e Angelo Tavernaro che invece seguono le junior e le aspiranti, con la presenza costante di un preparatore atletico, il giovane Luca Scarian. È stato poi creato, e questa è la novita, un gruppo osservati per dare la possibilità di crescere anche agli atleti che per svariati motivi hanno avuto qualche difficoltà ma che hanno ancora margini tecnici di miglioramento. I numeri sono decisamente importanti, ma stiamo facendo un buon lavoro. Nel dettaglio sono coinvolti quarantadue ragazzi, fra maschi, femmine, Aspiranti e Giovani»

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