L'Austria punta alle tute da gara degli azzurri?

Toni Giger e il suo staff questa mattina in riunione da Energiapura

Cosa ci fanno i boss della ricerca dell’Oesterreichhischer Skiverband nella pianura vicentina a metà maggio? Sono a caccia di tecnologia ‘made in Italy’. Proprio questa mattina, infatti, Toni Giger, accompagnato dal suo ‘braccio destro’ Walter Gradwohl e dagli allenatori Stefan Burgler e Martin Marinac, ha incontrato Alberto Olivetto e lo staff di Energiapura nella sede di Tezze sul Brenta. Ufficialmente per siglare l’accordo che vede l’ingresso dell’azienda italiana nel pool dei fornitori dell’Oesv con gli zaini (per tutti gli atleti e i tecnici delle diverse discipline) e con le protezioni. Ma potrebbe esserci qualcosa di più che ‘bolle in pentola’.
«Siamo davvero contenti di aver firmato il contratto, per noi questo è un riconoscimento ai massimi livelli» è il commento di Olivetto. «Evidentemente anche in Austria si sono accorti del grandissimo lavoro di ricerca e sviluppo che stiamo facendo sui materiali. Non è prassi comune che i vertici dell’Austria si muovano per visitare un’azienda». Tra gli accordi siglati questa mattina c’è anche l’esclusiva partnership per lo sviluppo del brevetto di una protezione per le braccia. Ma Giger non ha fatto alcun accenno alle tute da gara dell’Italia, per cui gli austriaci da almeno un anno manifestano un certo interesse? «Di questo non si è parlato, anche perché siamo ancora in trattativa per trovare un accordo con la FISI – ha commentato Olivetto -. Una cosa è certa: per la dimensione della nostra azienda non possiamo pensare di servire più di un top-team». Parole un po’ criptiche: a Tezze sul Brenta attendono un segnale dalla FISI, ma non sarebbe da escludere il grande balzo oltre-Brennero. Diversamente non si spiega un interesse così vivo di Giger per l’azienda vicentina e soprattutto le condizioni veramente favorevoli sul fronte economico proposte ad Energiapura per entrare nel pool dei fornitori dell’Austria. A questo punto, parrebbe che la palla passi a Morzenti: in assenza di un accordo serio in tempi brevi potremmo assistere all’ennesimo passaggio del made in Italy al servizio di federazioni concorrenti.

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