Chissà cosa pensa Patrick Thaler quando sente qualche allenatore della categoria Giovani dare del vecchio ad atleti di 17 anni. Del resto, nonostante le solite liturgie contro l’esasperazione e l’abbandono precoce, sta cambiando poco. Anzi è sempre peggio il nostro mondo. Per fortuna ci sono esempi mitici, leggendari. Ci sono casi lampanti da prendere come esempio assoluto. Uno su tutti è Patrick, un simbolo, un modello.
L’ETA’ E’ UNO STATO MENTALE, UN NUMERO – Thaler è una pubblicità per lo sci ma anche per lo sport più in generale. D’altronde cosa è l’età se ci sono ancora voglia, determinazione, impegno? E’ uno stato mentale, è solo un numero l’età. E oggi il ‘nonno di Sarentino’ compie 38 anni. E non molla, anzi, rilancia. Ventisei top ten in Coppa del Mondo, tre podi. Quest’inverno ha chiuso al decimo posto la Coppa del Mondo di slalom, saldamente nel primo gruppo di merito, agganciato ai big della disciplina. E la prossima stagione, quella delle 39 primavere, sarà ancora al cancelletto di partenza.
MOTIVAZIONI ALTISSIME – «Perchè smettere? Ho terminato la stagione in primo gruppo, voglio provarci un altro anno. Voglia e motivazioni sono ancora altissime», fa sapere l’altoatesino, a gennaio quinto a Kitzbuehel. E allora tanti auguri ragazzo e in bocca al lupo per un altro anno al vertice.