Rimane lo sport più difficile del mondo. Ed ha anche un grande fascino, solo per il fatto di dove si ambienta, ma spesso si confronta con piccolezza, rigidità e presunzione di chi scrive le regole del gioco. Ed in questo modo si fa fatica a comunicare quanto bello è; e quante storie ci sono dietro. E dentro. Ad esempio, una cosa che per gli addetti ai lavori sembra semplice e scontata, è invece un elemento che marchia lo sci come fra gli sport più difficili, complicati, insidiosi. Guardate fra le mille cose e le mille variabili, i viaggi, i trasferimenti. A volte interminabili, qualche volta irrazionali da una sede all’altra di gara, spesso una perdita di energie e tempo. Ma d’altronde le soluzioni sono difficili, se non impossibili: i circuiti che contano predispongono sedi differenti, su tutto l’arco alpino e sugli Appennini. E’ così, questa è la realtà, è un dato di fatto, un elemento che tuttavia rende lo sci una disciplina ancora più complessa e anche faticosa. Ed estremamente costosa.
UNA GIORNATA BESTIALE – Oggi siamo saliti alla volta dell’Abetone, montagna pistoiese e punto agonistico di riferimento in Toscana. In viaggio sul pulmino griffato Race Ski Magazine dell’Equipe Limone, il mezzo-trofeo della società cuneese che ha sbancato anche questa stagione il Memorial Fosson a Pila. Al volante Stefano Dametto, responsabile Giovani dell’Equipe. Quindi due atlete, Costanza Oleggini e Carlotta De Luca. Una giornata interminabile per le due portacolori del Comitato Alpi Occidentali, una giornata che dimostra sforzi e sacrifici (e come loro per tante altre ragazze) per inseguire un sogno, per puntare ad un obiettivo. Sveglia alle 7, tre ore di allenamento di gigante a Limone Piemonte. Poi doccia, quindi pranzo, infine valigia. E via per sei ore in pulmino fra tornanti e rettilinei, fra curve di montagna e autostrade. Dalla neve delle Alpi Marittime all’Appenino Toscano, costeggiando il mare della Liguria e la riviera apuo-versiliese. Poi riunione tecnica e la cena. Finalmente a letto. E cala la notte, con le sue speranze e i suoi sogni, e anche i suoi dubbi. Già…da domani è tempo di Gran Premio Italia, di gare che contano, del circuito d’eccellenza delle migliori Giovani che sciano in Italia. Una rassegna poco comunicata ed esaltata è vero, ma comunque, fino a prova contraria, il nostro campionato, la rassegna nazionale per antonomasia (giovanile ovvio, anche perchè dei più grandi non c’è, anche se sembra strano e ridicolo, ma non c’è).
STORIE ESEMPLARI – Due storie diverse, come tante, che dimostrano la forza di volontà di queste ragazze, di questo piccolo mondo che scia. E che lotta. Storie, come d’altronde parecchie esistono, di determinazione, di entusiasmo, di sveglia in estate alle 5 quando le loro coetanee invece vanno a letto dopo notti in discoteca e dieci birre. Dobbiamo fare un monumento alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi. Altro che dire che sono vecchi a diciotto anni. Sentirlo a volte in pista è una vergogna, oltre che una falsità ed il più grosso incentivo all’abbandono. Storie di gente che non molla mai, di volontà, si speranza. E storie di -20 a luglio e agosto, di calzamaglia invece che bikini, di vento e bufera, di neve e buio. Di sole, di luce, ma anche di ombre. Storie di viaggi appunto, di chi si sdraia per recuperare mezz’ora di sonno, di chi studia perchè l’istruzione rimane sempre una priorità (anche se a scuola e all’università non sanno che anche lo sport è una priorità).
COSTANZA – Due storie diverse quella di Costanza Oleggini e Carlotta De Luca. La prima, spezzina, primo anno Aspiranti con lo sci club 21 e Davide Coggiola, quindi allo Ski College Limone prima e all’Equipe Limone dopo con Stefano Dametto, è un punto di forza del Comitato Alpi Occidentali di Fabrizio Martin. Classe ’95 è stata in squadra nazionale due anni fa, e dopo una mezza stagione (in quanto nella squadra C&B è stata inserita solo in autunno), in malo modo lasciata a casa, non considerata più. Ma non ha mollato, ci ha creduto ancora nonostante mille dubbi e perplessità, e dopo quella cocente (e aggiungiamo noi ingiusta) esclusione, è adesso a primeggiare nel Gran Premio Italia e a giocarsi la squadra nazionale. Inesauribile.
CARLOTTA – E poi c’è Carlotta, genovese, secondo anno Aspiranti, che dopo i Children al Mondolè, è passata alla corte dell’Equipe Limone ed oggi è aggregata alla compagine regionale piemontese. Aspirante, all’inizio della categoria, con aspettative diverse da Cocò nell’immediato certo, ma con la stessa grinta di crescere, di fare esperienza, di migliorare sulla scia delle sue compagne. E magari lasciare il segno già dal prossimo inverno. Guerriera.