La parola chiave è tempismo. Sui dossi disseminati lungo tutta l’Engiadina. E poi ancora ritmo, continuità d’azione su un terreno molto mosso. Questa, a detta di tutte le atlete, sembra essere la chiave della discesa libera femminile, prevista domenica 12 febbraio. La prima prova disputata oggi, alle 9.30 del mattino, con luce molto bassa e tante atlete che hanno preferito testarsi e “studiare” al meglio alcuni passaggi, non fa molto testa, anche se davanti c’è proprio la favorita numero uno per la vittoria, ovvero Ilka Stuhec. Brutta caduta purtroppo per Mirjam Puchner: le prime diagnosi parlano di rottura di tiba e perone, per cui il suo mondiale potrebbe essere già finito. Purtroppo.
TRAINING – La pista è la stessa del superG con partenza ovviamente più alta e tracciato diverso. Il tratto chiave rimane quello centrale, con una S chiusa, una traversa e poi il penultimo salto prima dello schuss finale. La più veloce è stata dunque Ilka Stuhec con il tempo di 1’34”53, dimostrandosi assolutamente a suo agio sulle onde della Engiadina. Sarà la donna da battere domenica prossima. Seconda una ritrovata Fabienne Suter, staccata di 0”43, terza Lara Gut a 0”81. Quarta Flury, quinta Venier, sesta Kling, settima Scheyer, ottava Suter, nona Wiles, decima Schneeberger, undicesima Michelle Gisin, dodicesima Vonn.
ITALIA – Nessuna azzurra ha tirato al massimo oggi: 14esima Sofia Goggia a 2”46, 15esima Elena Curtoni (prima indiziata a gareggiare domenica in caso di forfait di Schnarf) a 2”47, 26esima Stuffer, 28esima Brignone, 29a Elena Fanchini, 47esima Marta Bassino, 56esima Hanna Schnarf che è scesa “in piedi” solo per testarsi e capire le sue condizioni.
VOCI –
FABIENNE SUTER – «La pista mi piace, è divertente. Il segreto sta nel ritmo, non c’è una curva più importante delle altre, ce ne sono tante nel tratto centrale, tutte belle».
ELENA CURTONI – «Tutto ok, oggi ho provato alcune linee, non ho spinto al cento per cento. Fondamentale trovare continuità dall’inizio alla fine e gestire bene i dossi. Spero che la luce sia diversa per le prossime prove e in gara, perché così si vede veramente poco».
FEDERICA BRIGNONE – «E’ tutta una dosso e poi si vede pochissimo con questa luce. Sono scesa e mi ripetevo “Fede, quanto ti senti stupida?”. Perché mi sono preparata al meglio per il primo salto e poi… non ho staccato nemmeno un millimetro. Sul secondo allora mi son detto “Vai tranquilla tanto non si salta, e invece ho saltato tantissimo. E per questo mi sono sentita tanto stupida! Spero che comunque che la neve si indurisca un po’ e la visibilità migliori»
JOHANNA SCHNARF – «Sto meglio, ma al momento ovviamente non sono competitiva. Ho sentito dolore scendendo, adesso mi aspetta tanta fisioterapia. Vedremo giorno per giorno come andrà. Gareggerò solo se potrò essere competitiva».