Clelia Ceccato ha detto basta

La diciannovenne di Vittorio Veneto ha lasciato la squadra nazionale

Ci sono momenti che vuoi voltare pagina, cambiare, rimetterti in discussione. Non hai più stimoli, pensi che il futuro sia altrove. Non vuoi cancellare il passato, rinnegarlo, ma comunque ti senti dentro il desiderio di percorrere un’altra strada. E’ successo durante l’estate a Clelia Ceccato, azzurra della squadra junior, classe ’92 da Vittorio Veneto. Clelia, l’8 settembre scorso, praticamente un anno fa, si era infortunata al ginocchio destro. Fuori uso collaterale, plupiteo e crociato: ha saltato tutta la stagione ed ha ricomiciato a mettere gli sci a luglio. Clelia quel giorno, in quella settimana, ha sentito dentro sensazioni diverse, nuove, strane. "Ho capito che volevo chiudere con lo sci agonistico. Dopo l’infortunio ho ripreso la preparazione senza avere questo desiderio, anche se forse covavo qualche dubbio. Uno sport che mi ha dato tanto certo, ma forse ho maturato la convinzione che sfondare a certi livelli non è così facile, nonostante il traguardo azzurro. Ma la vera motivazione è stata la mia condizione fisica, il mio ginocchio malandato, la paura di farmi ancora male e buttare via anni preziosi. Già tre anni fa mi sono fermata per un incidente al ginocchio sinistro, l’anno scorso un altro infortunio. Volto pagina, senza dimenticare quanto lo sci e la montagna mi hanno donato. Ringrazio papà Carlo e il preparatore atletico Paolo Artico. Poi Giovanni Feltrin e Alberto Ghezze, coach rispettivamente in squadra e in Comitato. Le gioie maggiori? L’ultimo anno in Comitato Veneto, quando ho conquistato la squadra nazionale". E adesso? "A luglio mi sono diplomata al liceo scientifico, proprio oggi ho fatto il test a Trieste all’Università di odontoiatria. Vedremo. Tuttavia non ho chiuso con la neve, con lo sci. In estate ho iniziato il corso maestri, che si concluderà fra un anno". E allora in bocca al lupo Clelia per la tua nuova avventura…

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