Ci avete tolto la Coppa del Mondo, bene non daremo la possibilità di allenarvi in ghiacciaio. Questa in estrema sintesi la decisione del direttivo della Zermatt Bergbahnen. Nella prossima estate solo le squadre di sci d’élite, insomma le Nazionali, non avranno piste a disposizione sul versante svizzero, mentre potranno invece andarci sci club, squadre regionali giovanili…
Cosa cambia dunque? Poco o nulla, verrebbe da dire, almeno per le Nazionali non svizzere. Prendiamo l’Italia per esempio, ma potrebbe valere per Francia o Austria. In primavera si sfruttano le piste ancora innevate – gli azzurri per esempio in questa fase si stanno allenando a Livigno – poi si va in ghiacciaio, che sia Les Deux Alpes, Stelvio, Hintertux, persino il norvegese Fonna, solo per citarne alcuni, magari ci metti una sessione in ski-dome per fare slalom, prima di affrontare la trasferta sudamericana o neozelandese. Da fine agosto, sin quasi a inizio ottobre per avere più condizioni possibili, da quelle invernali a quelle primaverili (con tanto di salatura), arrivando magari un po’ tirati per Sölden. Gli svizzeri invece no: rientravano prima, organizzavano tutte le presentazioni del caso, tanto c’era Zermatt aperto quasi esclusivamente per loro. E se non aprivano gli impianti, le piste c’erano comunque risalendo in motoslitta o elicottero. Oppure Saas-Fee come altra scelta, anche se una quota della società degli impianti è nelle mani dell’ex presidente dell’ÖSV, Schröcksnadel, che poteva dare una mano alle richieste dei tecnici austriaci. Magari non puoi fare tutto che potevi fare, parlando soprattutto di velocità, come in Argentina o Cile, ma intanto eri già a casa prima di iniziare la stagione.

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