Zerella: 'Test fortemente voluti dall'azienda'

Utilizzato un manichino per avere dati certi

«Solitamente sono le federazioni che portano avanti i test, questa volta siamo stati noi a volere fortemente questo appuntamento». Giacomo Zerella, Sport Marketing Manager di Colmar ha sottolineato il grande lavoro che l’azienda sta portando avanti. Da diversi anni il brand italiano utilizza la struttura del Politecnico di Milano, «una galleria nuova ad altissima efficienza che abbiamo già avuto modo di provare». Dietro ai computer lavorano ingegneri e tecnici, poi i risultati vengono consegnati all’azienda «ma è molto importante entrare in possesso di dati leggibili e chiari, aspetto che qui a Milano viene curato». Zerella prosegue: «siamo una realtà italiana e ci teniamo al Made in Italy. Siamo vicini a Milano e quindi preferiamo giocare in casa». 

IL MANICHINO – Colmar questa volta non ha voluto testare sugli atleti ma ha preferito indossare i tessuti su un manichino. «Questo perché il manichino è fisso – prosegue Zerella -, mentre un atleta un potrà mai avere la stessa identica posizione e quindi dati certi. Non abbiamo scelto il classico ‘uovo’ ma una via di mezzo che spesso viene usata dagli atleti. Abbiamo testato il tessuto in sé: Colmar porta avanti un progetto scientifico, tecnologico e soprattutto la ricerca». 

ASPETTO PSICOLOGICO – «In velocità l’aspetto psicologico è molto importante e anche la tuta può fare la differenza, specialmente ai massimi livelli. Abbiamo testato 6 tipi di tessuto: alcuni già utilizzati, altri innovativi per trovare una soluzione esclusiva per le federazioni che serviamo».   

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